Demografia, anche la Francia non è più un modello
L'ultimo numero di Liberté Politique si concentra sulla demografia. Nel 2023 è sceso di nuovo il tasso di fecondità (1,68) in Francia, a lungo indicata come un modello per le politiche demografiche. Segno che la natalità non dipende solo dai soldi. Cresce il peso negativo del fanatismo ecologico.
La rivista francese Liberté Politique dedica gran parte del suo ultimo numero alla demografia. In Francia in questo campo ci sono delle novità che meritano di essere considerate.
Ilyes Zouari ci ricorda nel suo articolo che in Europa è in atto un “autogenocidio”. Con una espressione di impatto si legge infatti che è come se in Europa mancasse all’appello la popolazione di circa 12 città di 100 mila abitanti, oppure di «8,4 bombe atomiche di Hiroshima». Quanto alla Francia, ritenuta a lungo come il campione della natalità in Europa, le cose non vanno bene. Il tasso di fecondità era di 1,79 nel 2022 ed è sceso a 1,68 nel 2023. Certamente non siamo ancora al livello globale dell’Unione europea (1,4 nel 2023) e meno ancora a quello dell’Italia (1,2) ma comunque anche la Francia è al di sotto del fatidico 2,1 e non può più essere proposta ad esempio.
Un’annotazione dell’articolo merita di essere sottolineata: il fanatismo ecologico comincia ad avere effetti consistenti sulla denatalità. Uno studio internazionale del 2021, pubblicato sulla rivista britannica The Lancet, aveva accertato che il 37% dei giovani francesi tra i 16 e i 25 anni esitano ad avere una discendenza per ragioni ecologiche.
Nel 2023 la Francia era collocata in 16^ posizione tra i 18 Paesi dell’Europa occidentale con una crescita annua della popolazione dello 0,34% resa possibile dagli immigrati. Essa è quindi molto lontana da Malta, Islanda e Lussemburgo che hanno una crescita rispettiva di 3,87%, 2,84% e 1,69%. La Francia è dietro anche a Svizzera e Irlanda che sono al quarto e quinto posto con una crescita rispettiva di 1,64% e 1,36%. Anche Spagna, Regno Unito e Germania, con una popolazione simile a quella francese, crescono di più. La cosa più interessante è che il ritardo francese conferma una tendenza già in atto almeno da una decina di anni, se non di più. Il che conferma che l’idea della Francia come di un Paese di famiglie numerose è un luogo comune ormai superato e privo di fondamento. Questi dati sono significativi perché la Francia è tra le nazioni europee che spende di più per la natalità e fanno quindi pensare che le vere cause non siano state bene individuate o, se lo sono state, vengono occultate per motivi ideologici.
Stefano Fontana