Ddl utero in affitto al Senato
Il Ddl Varchi che qualifica l'utero in affitto come reato universale approderà al Senato, per la votazione finale, il 15 ottobre.
Parliamo di utero in affitto, pratica a cui ricorrono, in modo significativo, anche le coppie gay maschili.
Il comma 6 dell’art. 12 della legge 40/2004, norma che ha legittimato la fecondazione artificiale nel nostro Paese, così recita: «Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro».
La deputata Carolina Varchi, di Fratelli d’Italia, ha presentato un disegno di legge, il n. 824, che così disciplina: «Al comma 6 dell'articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all'estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana”». Dunque il cittadino italiano che si reca all’estero per accedere alla pratica dell’utero in affitto, una volta rientrato in patria, sarà punito. La maternità surrogata diventerà per l’Italia reato universale.
Il Ddl, dopo essere stato approvato alla Camera e dalla Commissione Giustizia del Senato, verrà votato in aula al Senato il prossimo 15 ottobre.