Danni da vaccino, la sordità dei media cattolici mainstream
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Il gruppo Verità e Riconciliazione, animato da sacerdoti e religiosi che vogliono dare sostegno sui temi degli obbligi vaccinali e sulle reazioni avverse, aveva chiesto un dialogo con Avvenire, Osservatore Romano e Famiglia Cristiana. Solo il settimanale paolino ha risposto, ma con un approccio insufficiente e viziato da molte bugie.
Risale all’inizio dell’autunno 2023 l’iniziativa del gruppo Verità e Riconciliazione per interpellare privatamente le tre principali testate cattoliche italiane: Famiglia Cristiana, Avvenire e Osservatore Romano. Ad essa La Bussola ha già dato spazio a suo tempo, ma nelle ultime settimane ci sono stati interessanti sviluppi che è importante ricostruire.
Verità e Riconciliazione è un gruppo di sacerdoti e religiosi italiani, in contatto con S.E. mons. Giovanni D’Ercole, costituitosi per la necessità di trattare apertamente e liberamente molte questioni controverse legate a Covid-19, vaccini, obblighi civili e liturgici, eventi avversi e annesse problematiche di cura d’anime, ma anche per offrire sostegno spirituale al clero stesso.
Nell’autunno scorso il gruppo ha inoltrato alle su citate testate una lettera di provocazione costruttiva, esortando a un cambio di registro nel modo di affrontare i temi pandemici e vaccinali, alla luce del monito evangelico di dedizione alla verità e alla giustizia. In particolare, la lettera inviata alle testate esprimeva la richiesta di dar voce ai danneggiati da vaccino, una categoria di fatto abbandonata dalle istituzioni civili ed ecclesiastiche.
Il tutto era rimasto senza risposta, eccetto un primo cenno di interessamento da parte del direttore di Famiglia Cristiana, il quale però non aveva pubblicato lo scritto né per esteso né in parte e non aveva risposto pubblicamente.
In data 22 ottobre, domenica, la giornalista Martina Pastorelli ha ripreso sulle colonne del quotidiano La Verità l’iniziativa di Verità e Riconciliazione, citando alcuni stralci della lettera e documentando che con tale iniziativa si era finalmente “infranto il tabù nella Chiesa”, il tabù inerente Covid-19 e vaccini. Più propriamente nella Chiesa questo tabù permaneva e permane, però è vero che ormai dal basso alcune voci si sono levate.
Pochi giorni dopo, il 27 ottobre, anche la Nuova Bussola Quotidiana ha pubblicato la lettera nella sua interezza e con la lista dei firmatari. Il comunicato era stato poi ripreso da altri blog cattolici, per lo più di area conservatrice.
Quali dunque gli sviluppi ulteriori?
All’inizio dell’inverno, per interessamento di un sacerdote del gruppo sono stati nuovamente sollecitati ulteriormente i direttori delle tre riviste, con la proposta di un incontro vis a vis nel quale rappresentanti di Verità e Riconciliazione potessero confrontarsi apertamente e a voce coi direttori o i loro delegati. A rispondere è stato solo il direttore di Famiglia Cristiana, il quale si è subito impegnato a dedicare uno spazio adeguato al tema in un numero del suo settimanale.
Il servizio dedicato ai vaccini è effettivamente apparso su Famiglia Cristiana n. 50, del 10 dicembre. In tale servizio si accenna alla lettera dei sacerdoti, ma allo stesso tempo si continua a insistere fortemente sull’utilità dei vaccini e sul ruolo chiave che avrebbero giocato nella soluzione della pandemia. Si citano poi le testimoniane di danneggiati da vaccino del Comitato Ascoltami, però incredibilmente accompagnate dall’invito a fidarsi dei vaccini e a superare le “bufale” diffuse nella rete. Segue un richiamo ai possibili indennizzi da vaccino, ancora una volta però paradossalmente accostato a una esplicita propaganda vaccinale, fissata nel box di pagina 37: “Cosa fare per vaccinarsi”. E pensare che il reportage doveva dare spazio e restituire dignità ai danneggiati da vaccino! Decisamente una Famiglia Cristiana diversa da quella che al discorso vaccinale destinava ben altre attenzioni nel non troppo lontano 2014: altri tempi, altre tempre.
«La risposta del settimanale cattolico per eccellenza ha deluso profondamente le attese di chi tra noi sperava di stimolare una reale sollecitudine nei confronti dei danneggiati da vaccino e una presa di coscienza della necessità di una comunicazione più veritiera». Questo il commento di uno dei sacerdoti di Verità e Riconciliazione. A seguito della pubblicazione del dossier il gruppo ha redatto un breve comunicato con il quale esprime al direttore di Famiglia Cristiana la delusione e il dissenso rispetto al servizio realizzato. Ugualmente alla redazione sono arrivate le rimostranze ufficiale dei danneggiati da vaccino, le cui testimonianze hanno subito una strumentalizzazione per alcuni aspetti più dolorosa dell’indifferenza in cui erano stati lasciati finora.
La risposta al comunicato e alle rimostranze è pervenuta verso metà gennaio e in entrambi i casi il direttore ha motivato il tenore del suo servizio riferendo come il settimanale “generalista” di Famiglia Cristiana non sia il luogo giusto per un dibattito scientifico tra esperti pro e contro il vaccino. Appunto per questo non si capiscono tre anni di allarmismo pandemico e di promozione vaccinale, sarebbe stato più coerente tenere un profilo neutro in tutto il periodo. Anche se forse il problema di fondo – che emerge nel continuo della risposta, invero quindi contraddittoria – è continuare a riferirsi a esperti secondo i quali le conseguenze negative che il vaccino ha avuto rientrano nella norma. Beh, come mettere in dubbio i dati statistici mondiali di fronte alla sentenza degli esperti del genericista Famiglia Cristiana! Diamo comunque merito al settimanale cattolico e al suo direttore di aver almeno provato un confronto.
Complessivamente, alla luce di tutto lo sviluppo dei fatti, l’impressione che emerge è quella di una fortissima sordità al dialogo. O non si ottengono risposte, oppure chi si mette in ascolto non riesce a superare un livello di attenzione superficiale e non riesce a vincere i bias del vaccinismo. Ignoranza e blocco psicologico sono alleati in questa resistenza alla verità e all’incontro. Chissà che non intervengano anche altri fattori esterni, fattori non encomiabili, a strozzare la libertà di parola persino di queste riviste cattoliche.
L’impegno di Verità e Riconciliazione continua, con la pacatezza e la voglia di giustizia che ne ha animato la nascita; con un briciolo di sfiducia in più nei confronti dei canali istituzionali.