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RISCOPERTE

Da Lucky Luke a Phantom, idee per un Natale a fumetti

Se avete voglia di pura (e sana) evasione e se non sapete cosa regalare ai ragazzi e ragazzini (ma anche agli ottantenni) per Natale, ecco, qualche consiglio di lettura a fumetti. Sono strisce che hanno fatto la storia e ancora oggi restano imbattitibili. Da "Lucky Luke" a a "Sky Master" a "Phantom": ecco dove trovarli.

Cultura 30_11_2014
La copertina del fumetto di "Lucky Luke"

Può oggi un editore pubblicare fumetti “potabili” anche ai cattolici senza rimetterci e, anzi, guadagnando? La risposta è sì, e la milanese ReNoir lo dimostra. Basta guardare il suo sito (www.renoircomics.it) o cercarne il marchio nelle fumetterie e in libreria. L’editrice pubblica tutte le storie di Don Camillo e anche quelle di Padre Brown (a fumetti, s’intende). Ma anche le avventure western di “Blueberry” dei francesi Charlier & Giraud (quest’ultimo noto anche come  strMoebius), quelle esilaranti di “Lucky Luke” e quelle del detective “Ric Roland”, tutte allegate alla Gazzetta dello Sport

Il mio preferito però è “Prince Valiant” di Harold Foster, che il famoso scrittore di fantascienza Ray Bradbury (cattolico) elogiò così: «Harold Foster è stato il più grande illustratore di sempre. Punto». É vero: potrei passare ore a contemplare ogni vignetta, per questo ci metto un sacco di tempo per leggere –e rileggere più volte- ciascun volume. Per chi ama le storie di pirati, ecco le storie integrali di “Barbarossa”, ognuna con tanto di commento filologico. Per i nostalgici c’è “Buck Danny”, il pilota aeronautico (Charlier & Hubinon), e “Sky Masters” del mitico Jack Kirby (le strisce dal 1958 al 1961). Una vera chicca sono i volumi “Usagi Yojimbo” di Stan Sakai; storie di samurai, drammatiche ma alleggerite dalla zoomorfia: il protagonista è un coniglio. 

Con gli altri editori bisogna procedere con circospezione. Un buon criterio di scelta è guardare all’”antichità” del prodotto: più si va indietro nel tempo e minore è il rischio di imbattersi in tematiche moralmente discutibili. Perciò potete leggere gradevolmente “L’ombra” di Hugo Pratt, della Rizzoli-Lizard. Usciva sul Corriere dei Piccoli negli anni Sessanta. Il tratto di Pratt è, come al solito, approssimato e il giustiziere è un mix tra Phantom e Batman. Ma subito dopo venne "Diabolik, che era cattivo, e se uno aveva voglia di eroi positivi in calzamaglia nera non aveva scelta. Per fortuna la Mondadori ha appena edito un volume elegantemente profilato in nero sull’appena menzionato Phantom, il capostipite di tutti i giustizieri in tuta. Sono le primissime avventure, quelle degli anni Trenta (detti Età d’Oro del fumetto), ma si resta sorpresi dalle battute, davvero fulminanti, pronunciate dall’eroe. Esempio: Phantom penetra dalla finestra in casa di una dark lady e questa, sbigottita, gli chiede chi è e come mai si vesta così. Risposta: «Ho dimenticato lo smoking in lavanderia». Il disegno, pur nella sua essenzialità, è davvero superbo. Ma soprattutto è geniale l’idea dell’autore, Lee Falk, di un personaggio creduto immortale perché da quattro secoli passa il ruolo e il costume al figlio. 

Da noi, in regime autarchico, Il Fantasma (The Phantom) divenne “L’Uomo Mascherato”, e importò dalle copertine americane la calzamaglia viola. Esigenze di vendita yankee, si disse, tuttavia grottesche perché il costume originale era grigio, più adatto per muoversi come L’Ombra-che-cammina nella jungla del Bengala. Costretto a riprodursi per perpetuare la stirpe dei Phantom, si fidanza con Diana Palmer, che però sta a New York, cosa che permette avventure variegate e dislocate dappertutto. Quando va a trovarla copre maschera e tuta con feltro, occhiali scuri e impermeabile hard boiled, facendosi chiamare Mr. Walker (cioè, colui che cammina). Ha sempre con sé il lupo Devil; il cavallo bianco Hero verrà in seguito, ma sarà una concessione allo spettacolo, un po’ come la comparsa del ridicolo Robin accanto a The Batman quando quest’ultimo cominciò a essere criticato per la cupezza. 

In ogni caso The Phantom fu il primo di una lunghissima serie di eroi in calzamaglia, tutti di lui tributari, un sfilza che in ottant’anni non si è mai esaurita e ancora oggi porta incassi stratosferici nei cinema. Anche Phantom ha avuto i suoi film e telefilm (l’ultimo del 2009). L’unico doppiato in italiano è del 1996 ed è interpretato da Billy Zane (il “fidanzato” di Titanic), un attore davvero somigliante. Se avete voglia di pura (e sana) evasione e se non sapete cosa regalare ai ragazzi e ragazzini (ma anche agli ottantenni) per Natale, ecco, qualche consiglio ve l’ho dato.