Da Fattori a Fontana 150 anni d'arte
Una mostra pensata e progettata nell’ambito delle celebrazioni per l’Unità d’Italia, un fatto non solo politico ma anche artistico.
Il desiderio, l’avvertita urgente necessità di approfondire la realtà e affrontare il vero è l’elemento che, a metà dell’Ottocento, irrompe nella cultura europea, investendola completamente. Il corrispettivo italiano degli Impressionisti francesi è rappresentato dai Macchiaioli che cominciano a muovere i primi passi in quel di Firenze intorno al 1850. La loro ricerca è il punto di partenza per un rinnovamento dell’arte italiana che si concretizza con l’inizio del XX secolo, grazie anche al contatto e al confronto diretto con quanto avviene contemporaneamente nel resto d’Europa.
Così il Divisionismo di Segantini, Previati, Morbelli e Pellizza da Volpedo guarda al Pointillisme di Seurat e Signac e proprio sulla base dell’esperienza divisionista Boccioni e Balla danno vita al Futurismo che finalmente restituisce all’Italia un ruolo da protagonista sulla scena artistica internazionale.
Questo è solo l’incipit di una storia lunga 150 anni, raccontata alle Scuderie del Castello di Miramare di Trieste in una mostra pensata e progettata nell’ambito delle celebrazioni per l’Unità d’Italia, un fatto, quest’ultimo, non solo politico ma anche artistico dal momento che con l’avvento del ‘900 vengono a cadere le barriere tra i diversi poli culturali, tra cui Firenze, Roma e Venezia, e le scuole regionali in cui era frammentata la penisola.
Il percorso espositivo, riunendo più di un centinaio di opere da Fattori a Fontana, si presenta, dunque, come un ricco excursus sui principali attori dell’ultimo secolo e mezzo di storia dell’arte nostrana, principalmente caratterizzata da una molteplicità di linguaggi. Dal Futurismo alla Metafisica, da Novecento allo Spazialismo, che dei numerosi movimenti sono solo degli esempi, è possibile, comunque, individuare alcuni elementi essenziali come la destrutturazione dell’immagine che viene distorta, frammentata o svuotata del suo significato, piuttosto che l’astrazione e quindi la rappresentazione non più della realtà ma del pensiero che si ha di essa.
A Trieste si documenta anche tutta la ricerca figurativa tra le grandi guerre coinvolgendo artisti quali Guidi, Marussig, Lilloni e Tosi, mentre tra coloro che traggono spunto dal Cubismo e dall’Informale si presentano personalità quali il primo Baj, Morlotti, Turcato, Crippa e Cassinari che sviluppano, successivamente, un linguaggio del tutto personale dove predomina nettamente il colore. Passando per Piero Manzoni, che affermando una libertà assoluta nella sua produzione anticipa molti aspetti del contemporaneo, l’esposizione triestina si conclude idealmente con Lucio Fontana che attraverso i suoi celeberrimi tagli e buchi introduce, con decisione, nell’opera d’arte, la realtà concreta dello spazio circostante.
CENTOCINQUANT’ANNI D’ARTE. Da Fattori a Fontana
Trieste, Scuderie del Castello di Miramare
Fino al 28 agosto 2011
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00 Chiuso lunedì.
Ingresso: Intero: 8,00 €; Ridotto: 6,00 €; Gratuito per minori di 10 anni.
Info: 346.2411730