Czerny ha un problema con i cardinali africani
Il porporato ceco dimentica lo zelo immigrazionista e inclusivo e al New York Times confessa di "rabbrividire" per le posizioni conservatrici dei confratelli dell'Africa. Le periferie vanno bene ma solo se allineate.

Un tempo i progressisti sognavano il "papa nero", oggi lo temono. Alla vigilia del conclave lo dice senza mezzi termini al New York Times il cardinale Michael F. Czerny, spaventato dalla prospettiva malgrado sia uno sfegatato immigrazionista, al punto da farsi confezionare la croce pettorale con il "sacro legno" di una barca di migranti.
«Mi vengono in mente alcuni cardinali africani: mi fanno rabbrividire», ha risposto in merito a una possibile "agenda conservatrice" e ha commentato: «Certamente, ed è per questo che è così stupido dire cose del tipo: "è arrivato il momento dell'Africa"». Insomma, le periferie vanno bene, sì, ma solo se allineate al cambio di paradigma.