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VITA DELLA CHIESA

Croazia, due anni dopo Benedetto XVI

Due anni fa, il 4 e il 5 giugno, l'allora pontefice Benedetto XVI aveva visitato Zagabria. Subito dopo in Croazia il nuovo governo avrebbe sferrato un potente attacco alla vita e alla famiglia. Ma quella visita ha rappresentato per il popolo croato il fondamento per costruire la resistenza.

Ecclesia 07_06_2013
Benedetto XVI

Giusto due anni fa, il 4 e 5 giugno 2011, papa Benedetto XVI giungeva a Zagabria, in Croazia, in visita pastorale e di Stato. Una visita profetica, poiché egli giungeva in questo Paese per il Primo incontro nazionale delle famiglie cattoliche. Allora nessuno pensava che solo pochi mesi più tardi il nuovo governo di sinistra avrebbe sferrato un potentissimo attacco alla vita con una nuova legge sulla fecondazione artificiale tra le più liberali al mondo, accompagnata da uno sterminio di embrioni di dimensioni inimmaginabile, ai bambini attraverso un programma di educazione sessuale di stampo gender e pedofilo, alla famiglia con il riconoscimento legale delle coppie omosessuali fino a consertirne perfino il matrimonio. Ma quella visita ha rappresentato per il popolo croato il fondamento sul quale costruire la resistenza a questo attacco alla vita, alle giovani generazioni e alla famiglia.

Dopo avere appreso della rinuncia al servizio petrino di Benedetto XVI, alcune famiglie che avevano partecipato all’organizzazione della visita del Papa in Croazia hanno raccolto lettere di ringraziamento dei fedeli cattolici croati per quasi otto luminosi anni di pontificato e di testimonianza dei frutti spirituali di questo loro incontro con il Santo Padre. Queste lettere sono state raccolte in un volume che è stato consegnato al Palazzo Apostolico di Castelgandolfo il giorno dopo la fine del pontificato di Benedetto XVI, e dal quale riportiamo alcune tra le testimonianze più toccanti.
Grazie Papa Benedetto, grazie di tutto, dolce icona dell’Amore del Signore!

Una mamma e un papà scrivono ciò che il loro figliolino di quattro anni desidera dire al Papa:
Caro Papa! Sono un bambino di quattro anni e mi chiamo I.K.V. Vivo nella città di S., Arcidiocesi di Zagabria; mamma e papà dicono che mi hanno ottenuto da Gesù con la preghiera, e che sono anche un dono del Tuo amato predecessore Giovanni Paolo II. Ho 3 fratellini e 1 sorellina, però tutti sono andati in Cielo prima di nascere. Mamma e papà mi hanno raccontato di papa Karol, come lo chiamo io, ma io già a 2 anni ho cominciato a fare delle domande su di Te. Sono rimasto affascinato della Tua figura e della Tue Sante Messe pontificali con le grandi processioni. A due anni ho cominciato a “celebrare Sante Messe“ e a “fare le processioni“, e ascoltando Te ho imparato anche le preghiere e canti in italiano e in latino. So tutto di Te, e soprattutto mi piace il Tuo zucchetto bianco, il Tuo bastone con la croce, il pallio e la papamobile. Amo tanto guardare il video di come i cardinali si sono recati in processione alla Cappella Sistina prima di eleggerti Papa, e di quando usciva il fumo bianco e il cardinale Medina Estevez diceva “Habemus Papam”. Quando sei venuto in Croazia, mamma e papà hanno lavorato molto nella preparazione per la Tua visita, e così anch'io ero con loro sul palco con il coro all'Ippodromo durante la Tua Santa Messa. Avevo allora meno di 3 anni, e da allora ogni giorno a casa gioco a fare il Papa Benedetto: con i blocchi di legno o i Lego faccio la Basilica e Piazza San Pietro, le macchinine mi servono per il corteo papale, e diverse figurine del gioco dell’oca “fanno“ vescovi, cardinali e Te, caro Papa. Soprattutto sono stato felice in occasione del pellegrinaggio nazionale croato a Roma lo scorso novembre, quando all'udienza ero in prima fila quando Tu passavi in papamobile. Ogni domenica con mamma e papà seguo via televisione l'Angelus, e ogni giorno prego per Te. Mamma e papà mi hanno detto che i cardinali vengono a scegliere un nuovo Papa, perché Tu sei anziano e malato, ma anche che rimarrai a vivere lo stesso in Vaticano. Io pregherò per Te perché Tu possa stare bene, e Tu prega Gesù affinché mi dia un altro fratellino o sorellina. Ti amo tantissimo, Papa Benedetto! Grazie perché sei il mio Papa, perché sei il nostro Papa!

Un fedele di Zagabria che ha iniziato il cammino di conversione la sera dell’incontro con i giovani:
Caro mio Papa, quando sei venuto in Croazia nel 2011, io non ero per nulla credente. Non andavo in chiesa, non pregavo né mi confessavo. Con il passare degli anni mi ero perduto, abbandonandomi alle cose che offre questo mondo. Nei giorni in cui sei giunto nella nostra Patria, ero talmente occupato in cose non importanti che non ero minimamente interessato a partecipare a uno dei Tuoi incontri pubblici. In quel tempo una grande parte della mia vita era presa dal televisore, per noia trascorrevo molto tempo davanti a esso. Non ricordo nessuno dei film, delle serie, delle trasmissioni che ho guardato in quel 2011, per me del tutto speciale, nella stessa misura in cui rammento quel momento in cui ho guardato il Tuo incontro con i giovani nella nostra piazza principale a Zagabria. Quella volta, davanti al televisore, dopo decenni della mia vita, sono scese lacrime dai miei occhi. Allora, per la prima volta, dopo molti anni, è stato seminato nel mio cuore un seme, e il desiderio di essere là in quella piazza con Te e tutti quelle persone felici attorno a Te. Dopo quel giorno, ho lottato per mesi, fino a novembre, quando per la prima volta sono entrato in una chiesa dopo molti anni, con il cuore sincero, piccolo e umile, con il corpo che era talmente stanco e spossato che a mala pena riuscivo a muovermi. Allora piansi amaramente davanti alla Croce di Nostro Signore, in quel silenzio si sentivano solamente le mie lacrime. Non desidero dilungarmi, dico solo che da quella sera tutto è cambiato, passo dopo passo tutto è tornato al proprio posto. Oggi sono quello che sono, prego, digiuno, non perdo la Santa Messa, mi confesso e vado a fare la comunione. … Grazie, mio Papa Benedetto, di cuore Ti ringrazio! Il Signore sia con Te, Ti protegga e difenda, dal mio piccolo cuore Ti dico un sincero GRAZIE. Il mio più grande desiderio è quello di vederti, almeno una volta, dal vivo, desiderio che forse non si realizzerà mai ... ma so che questo non è un addio, bensì solamente un arrivederci, mio PAPA.

Un parroco parla della guarigione di una sua parrocchiana al passaggio del Papa in  papamobile:
Ringrazio Papa Benedetto XVI che ci ha rinnovato e guidato tutti a Cristo, e sopratutto grazie per le benedizioni per noi croati, per la visita a Zagabria nel 2011, nonché per la benedizione, in quell'occasione, di una mia parrocchiana che soffriva di incubi e paure, tuttavia quando il Papa è passato e l'ha benedetta, da allora non ha più alcun disturbo, e si tratta di una ragazzina di 12 anni. In questo si è manifestata la santità e carisma del Papa. Grazie a Lui per il servizio petrino e per questo così grande gesto di umiltà di accettare la croce della vecchiaia e di lasciare la guida della Chiesa al nuovo Papa.

Una giovane donna:
Caro Santo Padre, grazie per avere combattuto con il cuore sincero per noi e per la nostra fede. Desidero che Tu sappia che la mia conversione è iniziata con la preghiera per la famiglia in occasione del tuo arrivo in Croazia nel 2011. Che Dio Ti benedica, lo Spirito Santo Ti guidi e la Regina dell'Amore Ti abbracci sotto il suo manto di amore...!