Cristiani vittime degli scontri in Siria
Dalla scorsa settimana i cristiani sono presi di mira dagli uomini del presidente al-Sharaa e si registrano diverse vittime civili

Arrivano dalla Siria testimonianze drammatiche degli scontri iniziati la scorsa settimana. Le milizie di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) del presidente ad interim, il capo jihadista Ahmad al-Sharaa stanno reprimendo la rivolta di formazioni fedeli all’ex presidente Bashar al-Assad e ne approfittano per fare strage anche di civili nella regione a maggioranza alawita che comprende le città costiere di Tartus e Latakia. Ne fanno le spese anche i cristiani. Decine sono già stati uccisi per il solo fatto di essere cristiani. Tra le vittime ci sono anche dei minori. Della spirale di morte e terrore che ha investito i cristiani – spiega l’agenzia di stampa AsiaNwes – si erano già visti i primi accenni nel dicembre scorso in seguito all’ascesa dei miliziani e della cacciata di Assad, con croci divelte, un cimitero vandalizzato, scritte minacciose sulle auto, l’omicidio di una coppia e altri episodi di violenza. La situazione attuale preoccupa i vertici della Chiesa locale: in una dichiarazione congiunta i patriarchi Giovanni X (greco-ortodosso), Ignace Afrem II (siro-ortodosso) e Youssef Al-Absi (greco-melchita), parlano di “pericolosa escalation di violenza, torture e omicidi” contro “civili innocenti, tra cui donne e bambini”. La stessa agenzia riporta la notizia diffusa dal sito cristiano Assyro-chaldéens, l’histoire continue che rilancia fonti locali, che “fra le vittime vi sarebbe un sacerdote della Chiesa greco-ortodossa di sant’Elia a Tartous, identificato come padreYohann Youssef Boutros. Il sacerdote sarebbe stato freddato da fazioni affiliate al nuovo governo siriano di Abou Mohammed al-Jolani. Con un colpo alla testa è stato ucciso un altro “martire cristiano” di nome Fares Bassam Kawi; l’uccisione è avvenuta nel quartiere di al-Datour a Latakia, in precedenza l’uomo era stato “costretto a camminare a quattro zampe come un cane”. E ancora, un’intera famiglia è stata massacrata nella cittadina di Banias. Un altro cristiano è stato ammazzato nel villaggio siriano maronita di Dahr Safra, con la vittima Tony Khoury centrato da un proiettile al volto. E ancora, il sindaco del villaggio cristiano di al-Mazra’a Wadi al-Nasara ucciso da fazioni vicine ad Hts, così come due cristiani – padre e figlio – di origine armena anche in questo caso a Latakia. Fra le decine di vittime cristiane coinvolte nell’escalation fra Hts ed ex fedelissimi di Assad, nel quadro di una rivolta sferrata da ex alti ufficiali dell’esercito lealista, vi sarebbe anche il padre del sacerdote Gregorius Bechara, della parrocchia di Notre-Dame dell’Annunciation, colpito a Banias”. Durante le preghiere del mattino, al-Sharaa ha parlato di unità nazionale, ha detto che violenze ed esecuzioni sono “delle sfide attese” e ha accusato i lealisti di Assad e delle non specificate “potenze straniere” di “incitare nuovi conflitti e trascinare la nazione in una guerra civile, con l’obiettivo di dividerlo e distruggerne l’unità e la stabilità”.