Cresce la comunità dei cattolici in Cambogia
Durante la Veglia pasquale in tutto il paese sono stati battezzati e hanno ricevuto Cresima e Comunione 397 catecumeni adulti
Nel 1975, quando i khmer rossi presero il potere in Cambogia, cercarono di cancellare ogni fede e credo che non fosse il loro. Tra il 1975 e il 1979, gli anni del regime comunista durante i quali morirono uccisi o di stenti e malattie 1,7 milioni di persone, quasi tutte le chiese furono distrutte, gran parte dei sacerdoti e dei religiosi furono uccisi, metà dei cristiani all’epoca presenti nel paese morirono. Attualmente la costituzione cambogiana riconosce la libertà di religione. A distanza di oltre mezzo secolo, su una popolazione di quasi 17 milioni di abitanti oltre il 96% dei quali buddisti, i cristiani costituiscono una piccolissima minoranza, 250mila fedeli, e i cattolici sono solo 20mila, ma il loro numero è in costante aumento, seppure di poco. In una comunità così esigua ogni nuovo battezzato è fonte di speranza e di grande gioia. Lo sono in particolare gli adulti che si convertono e che ricevono il sacramento del Battesimo. Nel 2023, il 30 marzo, durante la Veglia pasquale, ne sono stati battezzati 397. I più numerosi a ricevere il sacramento, 185, sono stati i catecumeni del Vicariato apostolico di Phnom Penh, la capitale, provenienti da una decina di distretti del territorio di Phnom Penh, dove hanno compiuto il cammino verso la fede cristiana nelle rispettive parrocchie. Che si tratti di giovani adulti, ha sottolineato monsignor Olivier Schmitthaeusler, Vicario apostolico della capitale, costituisce un valore aggiunto per la comunità ed è segno che “l’opera di Dio porta frutti nella Chiesa cambogiana che è viva e in crescita”. Monsignor Schmitthaeusler durante la cerimonia ha definito i giovani catecumeni “pietre vive” della Chiesa pronti a vivere con spirito di compassione, nella preghiera e nel servizio. “Durante il rito della ‘elezione’ – riporta l’agenzia di stampa Fides nel dare la notizia – il Vicario apostolico Penh ha chiamato i nomi di ciascuno dei candidati davanti all'altare, invitandoli a iscrivere il loro nome nel registro diocesano, imponendo loro le mani. Durante il rito, tutti hanno ricevuto anche una sciarpa viola, come segno della loro preparazione al battesimo, da indossare ogni volta che verranno in chiesa”.