Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Francesco Antonio Fasani a cura di Ermes Dovico
CAMPAGNA DI NATALE

"Crediamo perciò parliamo!" Ecco perché...

Cari amici e care amiche della Bussola,

Se la Bussola in questi anni è cresciuta fino a diventare un punto di riferimento nel panorama editoriale cattolico italiano, è perché il sostegno economico è cresciuto direttamente con il numero dei suoi lettori.

La Provvidenza in questi anni ci ha visitato attraverso il vostro sostegno, ma affinché la Bussola possa continuare ad essere un’Opera cattolica in grado di offrire un giudizio sulla realtà che nasce dalla fede - su tutta la realtà che ci sta attorno – la nostra sopravvivenza è consegnato alla vostra generosa adesione a questo progetto. Ed è a voi che ci rivolgiamo ancora.

Come sapete, il titolo scelto per questa campagna e che rappresenta un giudizio che segna il nostro cammino è tratto dall’affermazione di San Paolo nella Seconda lettera ai Corinzi: “Crediamo, perciò parliamo”.

È un programma radicale. E anche noi siamo invitati a questa radicalità, mentre oggi va di moda il cristiano tiepido che non alza mai la voce e si accontenta dei mezzi di propaganda offerti dal mondo.

Ecco, per noi è diverso. Ed è in quello che scriviamo tutti i giorni che troviamo la motivazione.

Noi crediamo, perciò parliamo perché da due anni è in corso una forte compromissione delle libertà fondamentali dell’uomo.

Noi crediamo, perciò parliamo perché abbiamo dato voce alle storie di chi è rimasto ferito dalla vaccinazione e si è ritrovato abbandonato.

Noi crediamo, perciò parliamo perché abbiamo ascoltato quei medici che il virus lo hanno curato.

Noi crediamo, perciò parliamo perché la sacralità della vita viene continuamente svilita.

Noi crediamo, perciò parliamo perché è in atto una persecuzione subdola verso i cristiani.

Noi crediamo, perciò parliamo perché la scuola è utilizzata come un campo di rieducazione.

Noi crediamo perciò parliamo perché la famiglia è spogliata e umiliata.

Noi crediamo perciò parliamo perché i figli non sono dello Stato.

Potete aiutarci così, cliccando sui banner della campagna o sulla pagina sostienici dove troverete tutti i riferimenti per fare una donazione: carta di credito, Paypal, bollettino postale, bonifico bancario o postale. Scegliete pure la modalità che vi è più comoda, in ogni caso questo sarà il vostro modo di dire: “Crediamo, perciò parliamo”.