Così lo Stato etico impone la morte senza obiezioni
Dopo la recente notizia della casa di riposo belga, condannata a pagare una multa per essersi rifiutata di praticare l'eutanasia, è la volta della provincia canadese del Quebec, che ha imposto l'eutanasia anche nei reparti delle cure palliative. Un altro esempio di come lo Stato etico vuole esercitare il suo potere su tutti e tutto.
Si moltiplicano in tutto il mondo le leggi etiche che vengono non più solo varate, come ai tempi della legalizzazione del divorzio e dell'aborto (considerate come eccezioni), ma che sono letteralmente imposte ai cittadini senza più alcuna possibilità di obiettare. Che si sa, lo Stato che vuole entrare in questioni morali appunto, e per farlo deve impostare in modo da dettare il comportamento dei cittadini.
Dopo la recente notizia della casa di riposo belga, condannata a pagare una multa per essersi rifiutata di praticare l'eutanasia, è la volta della provincia canadese del Quebec, che ha imposto a un ospedale di esercitare il "diritto alla morte" anche nei reparti dove si somministrano le cure palliative. Occorre premettere che oltre ad essere stata praticamente imposta dalla Corte Suprema (che nel 2015 dichiarò incostituzionale il divieto al suicidio assistito invitando il Parlamento a legiferare), la legge canadese sull'eutanasia approvata a giugno è una delle più pericolose per la sua ambiguità nel perseguire chi procuri la morte al di fuori dei “paletti” stabiliti.
E non è passato nemmeno un mese dalla vittoria progressista che già si vedono gli effetti di una legge cui manca anche il riferimento esplicito alla libertà di coscienza degli operatori sanitari e delle istituzioni private, chiedendo anzi al medico che non voglia praticare l'omicidio di contribuire comunque all'atto inviando il paziente a un altro collega che gli garantisca la morte.
Ma ora, appunto, il ministro della Salute della provincia canadese, Gaetan Barrette, ha fatto di più e ha ammonito un ospedale, il McGill, per aver negato il suicidio assistito a un paziente ricoverato nel reparto di cure palliative. Barrette ha dichiarato di essere intervenuto quando ha saputo che i pazienti che chiedevano la morte venivano trasferiti prima in un altro reparto e solo dopo un ricovero lungo almeno diciotto mesi. Una cautela inaccettabile, a parere del ministro, sebbene gli hospice siano stati pensati con lo scopo di accompagnare a morire naturalmente le persone in fin di vita senza che soffrano eccessivamente.
Barrette ha, infatti, definito il regolamento ospedaliero «totalmente illegale», perché una struttura non dovrebbe stabilire in quale reparto somministrare la morte ai malati. E ha aggiunto: «L'amministrazione, con questa nuova norma...non rispetta la legge». E poi, «non ci sono giustificazioni legali perché questo istituto chieda un periodo di diciotto mesi» per evitare di anticipare la morte naturale dei pazienti. Infine, ha ricordato di avere il potere di obbligare gli ospedali a cambiare la propria politica.
La vicenda ha quantomeno svelato che l’esistenza dello Stato etico non è una dietrologia senza fondamenta, ma una realtà alimentata da una mentalità in maggioranza a suo favore. E quella della legge canadese che permette una radicalizzazione simile, non è una realtà particolare di alcuni Paesi come il Belgio e il Canada, perché legislazioni come questa sono sempre più diffuse. Basti pensare che anche nell'ambito delle unioni fra persone dello stesso sesso, né in America, né in Italia né in alcuno dei Paesi dove sono state legalizzate, esistono salvaguardie esplicite per chi non concordi, con il pericolo che il tempo porti verso a un'assuefazione prima e una imposizione poi.
Già in California, l'apripista delle legge americane che poi spingono l'Europa ad allinearsi, è stata approvata una norma che ammette la possibilità di insegnare (senza pericoli di denuncia da parte degli studenti) secondo una certa morale solo nei seminari e negli istituti religiosi. Se un tempo le leggi etiche prevedevano tutte la protezione della coscienza, ora che sono costume normalmente praticato è ormai possibile passare allo step successivo. Non è quindi allarmista pensare che fra qualche anno migliaia di ospedali, scuole, case di riposo gestite da enti religiosi chiudano o si pieghino al diktat del potere pur di non scomparire.