Così hanno invocato Pell i genitori del piccolo miracolato
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Nuovi dettagli sulla disperata preghiera rivolta al cardinale per il bambino che rischiava di morire. La notizia fa il giro del mondo e aumentano i pellegrinaggi sulla tomba dell'ex arcivescovo di Sidney che un giorno potrebbe diventare il secondo santo australiano.

Aumentano i fedeli che si recano sulla tomba di George Pell situata nella cattedrale di St. Mary a Sydney. Tanti seguono l'invito che sormonta lo stemma dipinto a terra: «per favore, prega per me». L'iscrizione lo commemora per ciò che lo caratterizzò in vita: Vehementer amavit Dominum et Ecclesiam. Il cardinale australiano amò intensamente il Signore e la Chiesa, specialmente nei giorni difficili del suo calvario giudiziario e dell'ingiusta detenzione.
La notizia della guarigione di un bambino americano di 18 mesi dopo le preghiere dei genitori per l'intercessione di Pell sta facendo discutere l'Australia. C'è stata un'ondata di affetto da parte del mondo cattolico australiano per la figura dell'ex arcivescovo di Sydney divenuto già in vita un simbolo dopo il processo subìto da innocente per abusi su minori. C'è anche chi, commentando la notizia, ha riportato la propria esperienza e ha raccontato come, nei momenti difficili, chieda abitualmente l'intercessione di Pell.
La Nuova Bussola Quotidiana intanto ha appreso nuovi dettagli sul possibile miracolo avvenuto in Arizona. Come abbiamo ricostruito qualche giorno fa, il bambino era caduto tragicamente in una piscina smettendo di respirare per 52 minuti. Nei primi tre giorni d'ospedale, a quanto ci risulta, i genitori hanno intensamente pregato la guarigione del figlio per intercessione del presule australiano che avevano conosciuto qualche anno prima durante la presentazione di un libro. E questo è il testo della preghiera che la famiglia ha recitato in quelle prime 72 ore dopo l'incidente.
«Padre eterno, tu solo ci concedi ogni benedizione in cielo e in terra, attraverso la missione redentrice del tuo Figlio divino, Gesù Cristo, per opera dello Spirito Santo. In ogni epoca, Tu susciti uomini e donne che si distinguono in modo significativo per la missione della Chiesa. Proprio in questo modo, ti sei servito della vita e dell'opera del tuo servo, il cardinale George Pell. Egli ha ispirato un gran numero di cattolici e di altre persone di buona volontà a crescere nella virtù e a condurre una vita gradita a Te e al servizio dei loro fratelli e sorelle bisognosi. Li ha esortati a sostenere con coraggio la verità della Rivelazione divina, a qualunque costo, perché Tu hai parole di vita eterna. Se è secondo la Tua Volontà, Padre Eterno, glorifica il Tuo servo, il cardinale George Pell, concedendo il favore che ora richiedo per sua intercessione (la guarigione di Vincent). Rivolgo questa preghiera con fiducia nel Nome di Gesù, per i meriti della Sua Passione, Morte e Resurrezione».
La Nuova Bussola Quotidiana pubblica anche la foto della carta di preghiera utilizzata dai genitori del piccolo Vincent. Come ha spiegato l'attuale arcivescovo di Sydney, monsignor Anthony Colin Fisher, il bambino ha lasciato l'ospedale senza alcun danno al cervello, al cuore e ai polmoni. Gli stessi medici hanno parlato di miracolo, trovandosi di fronte ad un esito contrario ad ogni previsione.
Ed ora la storia di Vincent potrebbe diventare il primo miracolo attribuito all'intercessione del cardinale perseguitato dalla giustizia di una democrazia occidentale. La procedura canonica delle cause di beatificazione e di canonizzazione richiede almeno cinque anni dalla morte del soggetto interessato, ma la speranza di molti connazionali (e non solo) è che Pell – se dovessero esserci le condizioni – possa un giorno diventare il primo santo uomo dell'Australia e il secondo in generale dopo Mary MacKillop.
Un bambino miracolato potrebbe portare Pell verso gli altari
È accaduto in Arizona, dove il piccolo di un anno e mezzo, caduto in una piscina, aveva smesso di respirare per 52 minuti. I genitori hanno invocato il cardinale australiano, che già in vita era considerato un martire, perseguitato in odium fidei.
Il ricordo del cardinal Pell: un martire vivente della fede
A un anno dalla scomparsa del porporato australiano, vicino nella vita e persino nella morte a Benedetto XVI, il suo segretario offre a La Bussola la sua testimonianza su colui che definisce «un confessore della Chiesa».
Morto Pell: subì la persecuzione, difese la verità
È morto improvvisamente a 81 anni il cardinal George Pell. È stato arcivescovo di Sidney e prefetto della Segreteria per l'Economia. Subì un caso di persecuzione giudiziaria, conobbe il carcere e venne privato della possibilità di dire Messa per 400 giorni. Poi fu assolto e riabilitato. Il cordoglio della Bussola, che ringraziò personalmente per il sostegno ricevuto.