Corona di Fogli (e di spine)
Tutti si scandalizzano per la sceneggiata su Riccardo Fogli. Facile però licenziare i capi progetto. Peccato che dalle parti di Mediaset nessuno abbia chiuso per sempre le porte all'ex galeotto Corona, che ha provocato il tutto. Guarda un po'...
Hanno licenziato i capi progetto Mediaset, ma non hanno sbattuto fuori a calci Fabrizio Corona. E' questo il motivo per il quale la sceneggiata sul caso Riccardo Fogli all'Isola dei famosi puzza tremendamente. Un programma in crisi cronica di ascolti, l'ex galeotto come ospite fisso a cercare di risollevare gli ascolti. E il patatrac. Ma che cosa ci si aspetta da uno che di vocazione fa quello? Sputtanare gli altri. Forse Mediaset non lo sapeva quando lo ha ingaggiato? Fa parte forse del suo programma di reinserimento sociale?
Ora, tutti a dire: L'isola dei famosi non è più quello più genuino di prima. Tutti si fanno i cavoli degli altri, non si vede più il mare, è tutto finto. Perché prima cos'era?
Prima, ieri, oggi, domani, sarà sempre così: l'Isola dei famosi è una vetrina per vip caduti in disgrazia che sperano, dietro compenso adeguato, baby, di risollevare la loro fama impolverata. Forse che il povero Riccardo Fogli a 70 anni suonati non avrebbe il diritto di andare al bocciodromo e godersi i nipoti? Che cosa fa si che si debba smagrire di punture di mosquitos a 40 gradi all'ombra? La fama. Il demone pervasivo della fama, signori miei. Il poter dire di esistere ancora. Come se senza televisione o senza palcoscenici la vita non fosse nient'altro che una finzione.
Ma questo è Fogli, che firma un contratto, adulto e vaccinato. Il resto - ed è un resto un po' squallido - è licenziare dei funzionari e non prendersela con un pericoloso ex galeotto. Avete sentito promesse di Mediaset che Corona non entrerà mai più in uno studio televisivo del Biscione? No. E allora, di che cosa stiamo parlando?
Stiamo parlando di showbiz. E per quello anche un Corona va più che bene.