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Verso il 17 maggio

Consiglio d'Europa arcobaleno

Il Consiglio d'Europa ospita una serie di iniziative pro-LGBT tese a dare sempre più potere alle persone gay e trans.

Gender Watch 14_05_2024

In vista del 17 maggio, Giornata mondiale contro la omo-bi-lesbo-transfobia, il Consiglio di Europa insieme al Parlamento europeo ha in cantiere alcune iniziative fortemente proLGBT. Il Consiglio d’Europa non fa parte delle istituzioni europee ma è un'organizzazione internazionale che sulla carta dovrebbe occuparsi di diritti umani.

Il Consiglio di Europa  terrà domani l’undicesimo European IDAHOT+, forum tematico sulle rivendicazioni LGBTQIA+. Interverranno parlamentari europei, ONG e il Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza dei Paesi Bassi, paese ospitante di quest’anno. Le tematiche sono sempre le stesse: il divieto di criticare l’omosessualità e la transessualità; l’attacco a quei Paesi che non si allineano al gaiamente corretto; la fondazione di una struttura sovranazionale per coartare la sovranità nazionale ed orientarla all’ideologia arcobaleno; la creazione di nuovi spazi, in aggiunta a quelli già esistenti, per le lobby LGBT nel Consiglio di Europa; la censura sui media e social delle voci dissenzienti.

Oggi inoltre si sta svolgendo la riunione inaugurale del Comitato di esperti del Consiglio d’Europa riguardante l’orientamento sessuale, l’identità di genere, l’espressione di genere e le caratteristiche sessuali (ADI-SOGIESC). I lavori che seguiranno si svolgeranno sotto l’egida del Comitato direttivo del Consiglio d’Europa per la lotta contro la discriminazione, la diversità e l’inclusione (CDADI). Tra l’altro si discuterà della revisione dell’attuazione della Raccomandazione CM/Rec(2010)5 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulle misure per combattere la discriminazione basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Inoltre verrà varata una nuova Raccomandazione per le persone che la neolingua LGBT chiama intersessuali.

Infine il 16 maggio si terrà un incontro congiunto tra l’ADI-SOGIESC, la Rete europea dei punti focali governativi LGBTQIA+ e il sottogruppo UE per l’uguaglianza LGBTQIA+.

Sbalorditivo il numero di organizzazioni ed enti che sono filoLGBT in seno o attorno al Consiglio d’Europa – numero sproporzionato rispetto al numero di persone omosessuali e transessuali –  nonché i documenti che anno dopo anno chiedono sempre la stessa cosa: più potere ai gay e ai trans.