Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

UDIENZA

Confessiamoci, è come un secondo Battesimo

Al Battesimo «è legata la nostra fede nella remissione dei peccati. Il Sacramento della Penitenza o Confessione è, infatti, come un “secondo battesimo”, che rimanda sempre al primo per consolidarlo e rinnovarlo»

Ecclesia 13_11_2013
Papa Francesco

Proseguendo le sue catechesi del mercoledì sul Credo, all’udienza del 13 novembre 2013 Papa Francesco ha commentato la formula: «Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati». Il Papa ha fatto notare che troviamo qui l’unico riferimento esplicito a uno dei sacramenti nel Credo, quasi un’eco della parola di Gesù: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato» (Mc 16,15-16). Il Pontefice ha quindi commentato le tre espressioni della formula: «professo»; «un solo battesimo»; «per la remissione dei peccati».

Anzitutto, «professo». L’espressione è più forte di «dico» o «affermo»; è «un termine solenne che indica la grande importanza dell’oggetto, cioè del Battesimo. In effetti, pronunciando queste parole noi affermiamo la nostra vera identità di figli di Dio». Il Battesimo «è in un certo senso la carta d’identità del cristiano, il suo atto di nascita, e l’atto di nascita alla Chiesa». Dialogando con la folla, di oltre cinquantamila persone, Papa Francesco ha chiesto se qualcuno ricorda, oltre alla data del suo compleanno, anche quella in cui è stato battezzato. Si sono alzate poche mani, e il Papa ha allora affidato ai fedeli – vescovi compresi, ha aggiunto sorridendo – un compito: «oggi, quando tornate a casa, domandate in quale giorno siete stati battezzati, cercate, perché questo è il secondo compleanno. Il primo compleanno è quello della nascita alla vita e il secondo compleanno è quello della nascita alla Chiesa. Farete questo? È un compito da fare a casa: cercare il giorno in cui io sono nato alla Chiesa, e ringraziare il Signore perché nel giorno del Battesimo ci ha aperto la porta della sua Chiesa».

Papa Francesco insiste costantemente sul ricorso frequente a un altro sacramento, la Confessione – il fiume della misericordia divina, di cui parla spesso, ha un luogo preciso dove va a sfociare, ed è il confessionale –, e anche questa volta non ha mancato di tornare sul punto. È vero che il Credo a rigore cita un solo sacramento, il Battesimo, ma proprio al Battesimo «è legata la nostra fede nella remissione dei peccati. Il Sacramento della Penitenza o Confessione è, infatti, come un “secondo battesimo”, che rimanda sempre al primo per consolidarlo e rinnovarlo». Dunque, quando ricordiamo il giorno del nostro Battesimo, dobbiamo sempre pensare che dal Battesimo è cominciato «un cammino verso Dio che dura tutta la vita, un cammino di conversione che è continuamente sostenuto dal Sacramento della Penitenza. Pensate a questo: quando noi andiamo a confessarci delle nostre debolezze, dei nostri peccati, andiamo a chiedere il perdono di Gesù, ma andiamo pure a rinnovare il Battesimo con questo perdono». Ma, «per tenere pulita la veste bianca della nostra dignità cristiana» la Confessione è indispensabile.

Secondo elemento della formula: «un solo battesimo». Questa espressione viene direttamente dalla «Lettera agli Efesini» di san Paolo: «Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo» (Ef 4,5). Etimologicamente «battesimo» significa «immersione», e – in qualunque forma sia amministrato – il Battesimo «costituisce una vera immersione spirituale nella morte di Cristo, dalla quale si risorge con Lui come nuove creature». Il Battesimo è «un lavacro di rigenerazione e di illuminazione». Rigenerazione, perché «attua quella nascita dall’acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno può entrare nel regno dei cieli». Illuminazione, perché «attraverso il Battesimo, la persona umana viene ricolmata della grazia di Cristo, “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9) e scaccia le tenebre del peccato». Nella cerimonia del Battesimo i genitori ricevono una candela accesa, a significare che «il Battesimo ci illumina da dentro con la luce di Gesù»: una luce che il battezzato dovrà un giorno portare anche agli altri, specialmente a coloro «che sono nelle tenebre e non intravedono spiragli di chiarore all’orizzonte della loro vita».

Il Battesimo non è – o non dovrebbe essere – una lontana memoria biografica del passato: «dà forza e dà luce», e lo fa qui, oggi. Ecco allora che il Papa ci domanda: «Ti senti illuminato, con quella luce che viene da Cristo? Sei uomo e donna di luce? O sei una persona oscura, senza la luce di Gesù? Bisogna prendere la grazia del Battesimo, che è un regalo, e diventare luce per tutti!».

Terzo elemento: «per la remissione dei peccati». Sappiamo dal Catechismo che «nel sacramento del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato». Quando si parla di Battesimo spontaneamente noi pensiamo ai bambini piccoli, per i quali il discorso riguarda il peccato originale, non i peccati personali che ancora non hanno commesso: ma si battezzano anche adulti, i quali così entrano in una vita che non solo si libera dal «peso di un passato negativo, ma risente già della bellezza e della bontà del Regno dei cieli».

In ogni caso – giacché anche il peso del peccato originale non va certo sottovalutato – «si tratta di un intervento potente della misericordia di Dio nella nostra vita, per salvarci». Beninteso, «questo intervento salvifico non toglie alla nostra natura umana la sua debolezza – tutti siamo deboli e tutti siamo peccatori –; e non ci toglie la responsabilità di chiedere perdono ogni volta che sbagliamo!» Papa Francesco ha voluto concludere tornando al suo consueto appello alla Confessione: «Io non mi posso battezzare più volte, ma posso confessarmi e rinnovare così la grazia del Battesimo. È come se io facessi un secondo Battesimo. Il Signore Gesù è tanto buono e mai si stanca di perdonarci. Anche quando la porta che il Battesimo ci ha aperto per entrare nella Chiesa si chiude un po’, a causa delle nostre debolezze e per i nostri peccati, la Confessione la riapre, proprio perché è come un secondo Battesimo che ci perdona tutto e ci illumina per andare avanti con la luce del Signore».