Concia non abbastanza LGBT
L’ex Pci-Pds-Ds-Pd Paola Concia, esponente di spicco delle rivendicazioni LGBT e “sposata” con una donna, era diventata, seppur per pochi giorni, responsabile del progetto “Educare alle relazioni” voluto dal Ministro Valditara per contrastare, così si dice, la violenza sulle donne. Investito dalle polemiche il Ministro fece dietro front e cancellò il gruppo dei garanti. Un progetto che, se la Concia fosse rimasta responsabile, si sarebbe sostanziato in una educazione scolastica pro-gender.
La scelta della Concia è stata naturalmente criticata dall’elettorato di destra, ma le critiche sulla sua persona non sono venute meno nemmeno da sinistra. Leggiamo infatti sul sito Gay.it, forse il più importante portale arcobaleno in Italia: «L’ambiguità di Anna Paola Concia fu ritratta da un post popolare di Simone Alliva, giornalista de L’Espresso, già collaboratore di Gay.it, che la definì “megafono del fallimento strategico di moltissime battaglie #Lgbt“. Nel post Alliva ricorda che Concia si è distinta per il suo attacco alla schwa (ə). Nel lungo elenco si evidenziano alcuni fallimenti di Concia “ex bersaniana, ex (forse) renziana di ferro, è riuscita a farsi bocciare per incostituzionalità, per ben due volte la proposta di legge contro l’#omotransfobia, nel 2009 e nel 2011“. Quindi gli insuccessi alle politiche del 2013, le sue battaglie contro la stepchild adoption (poi infatti stralciata dalla legge sulle unioni civili), la sua avversione al Ddl Zan».
Morale: troverai sempre qualcuno più a sinistra di te, più arcobaleno di te e più rivoluzionario di te.