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IMMIGRATI

Clandestini in aumento, sempre più minori soli

Nel mese di luglio il 93% degli emigranti irregolari arrivati in Europa è stato registrato in Italia. Lo dice dall’Acnur, Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e confermate per quel che riguarda l’Italia dal ministero dell’Interno. Per il momento il totale degli arrivi da gennaio è appena di poco superiore a quello registrato negli stessi mesi del 2015. Uno dei dati più rilevanti è quello relativo al numero di minori non accompagnati. 

Cronaca 03_08_2016
Bambini in un centro di accoglienza

Nel mese di luglio il 93% degli emigranti irregolari arrivati in Europa è stato registrato in Italia. Quasi tutti gli altri sono sbarcati in Grecia, mentre la rotta dall’Africa alla Spagna è stata del tutto bloccata. Sono informazioni fornite dall’Acnur, Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e confermate per quel che riguarda l’Italia dal ministero dell’Interno. 

Per il momento il totale degli arrivi da gennaio è appena di poco superiore a quello registrato negli stessi mesi del 2015 (e supera del 6,9% il totale dei primi sette mesi del 2014). Ma il dato preoccupante è che quasi tre quarti degli sbarchi – 75.000 – si sono verificati da aprile a luglio mentre tra gennaio e marzo erano stati poco meno di 19.000. Nel frattempo in Grecia, Paese che mantiene il primato degli arrivi con 160.000 unità, è successo il contrario. Più di 151.000 emigranti sono arrivati tra gennaio e marzo. Nei quattro mesi successivi gli ingressi sono scesi a 9.000 in tutto. Se dunque la tendenza attuale dovesse continuare l’Italia a fine anno potrebbe raggiungere e superare la Grecia. 

Per quel che riguarda provenienza e motivazioni, di recente la Commissione nazionale per il diritto d’asilo ha reso noto che solo il 4% delle  40.699 richieste di asilo presentate in Italia nei primi sei mesi del 2016 sono state accolte. Secondo la Commissione nazionale, l’87% dei richiedenti asilo sono uomini. Il numero più elevato di richiedenti asilo proviene dal Pakistan, seguito da Nigeria, Il Gambia, Senegal e Costa d’Avorio. Vale la pena di ricordare che, in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati, può ottenere asilo e quindi lo status giuridico di rifugiato, chi lascia il proprio Paese temendo a ragione, perchè minacciato dal proprio governo o perchè quest’ultimo non è in grado o non è disposto a tutelarlo, di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un determinato gruppo sociale. 

In Italia i tempi medi di esame di una richiesta di asilo sono 245 giorni. Nel caso venga negato l’asilo è possibile presentare ricorso. Dal 2014 in Italia sono stati presentati 34.085 ricorsi. Finora solo 5.379 sono stati esaminati e chiusi, 3.652 dei quali accolti, pari al 67%. Chi si vede respinta la richiesta d’asilo può tentare di ottenere accoglienza per protezione sussidiaria o per motivi umanitari. La protezione sussidiaria viene concessa quando comunque sussistono fondate ragioni di ritenere che, rientrando nel Paese di origine, il richiedente rischi di subire grave danno; ha durata di cinque anni ed è rinnovabile. 

Il permesso di soggiorno per motivi umanitari si concede nel caso ricorrano seri motivi appunto di carattere umanitario e di solito ha una durata che varia da sei mesi a due anni. Nel 2016 il 13% dei richiedenti asilo ha invece ha ottenuto protezione sussidiaria e il 18% ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari. 

Tornando agli sbarchi nel 2016, uno dei dati più rilevanti è quello relativo al numero di minori non accompagnati. Dal 1° gennaio al 14 luglio ne sono infatti arrivati 11.520: più del 12% dei nuovi arrivati. Ne erano sbarcati circa 13.000 nel 2014 e 12.360 nel 2015. Anche in questo caso, dunque, se la tendenza dovesse essere confermata, a fine anno il loro numero risulterebbe quasi raddoppiato rispetto agli anni precedenti. Quello dei minori non accompagnati è un aspetto particolarmente critico e imbarazzante dell’attuale fenomeno migratorio. I minori non accompagnati non possono essere respinti. 

Su questo contano i trafficanti di uomini che acquistano o in altri modi si procurano dei minori destinati ad attività illegali, in altre parole vittime di tratta. Inoltre, proprio sapendo che non verranno respinti, molte famiglie mandano clandestinamente i figli minori all’estero, in genere perchè hanno dei contatti in qualche Stato europeo: dei parenti o dei conoscenti che assicurano di poter dare un lavoro ai figli e garantiscono quindi buone rimesse. Nella migliore delle prospettive per i minori è comunque un danno, una violazione dei loro diritti perchè sono bambini e ragazzi in età scolastica, dovrebbero andare a scuola, non lavorare. Per di più quel che li aspetta in realtà non sempre è un lavoro regolare, ma sono attività illegali e pericolose come la prostituzione nel caso delle ragazze. 

Non dovrebbe succedere, i minori non accompagnati dovrebbero essere accolti con speciale cura, protetti, tenuti al sicuro. Invece, proprio su questo fronte l’Italia mostra carenze rovinose. Non ci sono sufficienti strutture adatte a loro. In molti centri manca personale che parli la loro lingua. Ma il peggio è che nel 2014 in Italia si sono perse le tracce di oltre 3.700 minori e nel 2015 se ne sono persi altri 5.000, pari quasi alla metà di tutti i minori scomparsi in Europa nel 2015 dopo essere stati registrati dalle autorità. Che siano in pericolo, sfruttati e maltrattati, è più che un timore, quasi una certezza.