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Città del Messico: "Vogliono far tacere la Chiesa"

In Messico, la sinistra cerca di intimidire la Chiesa. Vuole farla tacere, sottometterla, distruggerla.
È così che la pensa il sacerdote Hugo Valdemar, portavoce dell'arcidiocesi
di Città del Messico, che è stata sanzionata dalle autorità elettorali con l'accusa di "proselitismo politico.


Il 1° luglio il Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione ha confermato la sanzione precedentemente presentata a carico di Valdemar e ne ha allargato la responsabilità all'arcivescovo di Città del Messico, estendendo il verdetto di colpevolezza all’intera Curia, tra cui il Cardinale Norberto Rivera Carrera.

Si trattava dell'ennesimo capitolo di una "causa" che va avanti da mesi. Il motivo? L'adozione di leggi locali che consentono le unioni civili tra omosessuali e l'adozione di bambini a coppie dello stesso sesso. Nell'agosto del 2010, in un'intervista a un giornale, Hugo Valdemar criticò il partito di sinistra della Rivoluzione Democratica (PRD), l'artefice di queste riforme, e disse che nessun cristiano cosciente avrebbe potuto votare per tale istituzione politica.

I leader del PRD si indignarono e denunciarono il prete per "proselitismo". L'Istituto Federale Elettorale (arbitro delle elezioni) lo reputò colpevole, mentre la Secretaria de Gobernación, ossia il Ministero dell'Interno messicano, lo sanzionò con un "rimprovero pubblico".

Ma per Valdemar questo episodio è solo l'ultimo di una lunga lista. Lui stesso ha avuto nove procedimenti giudiziari a suo carico, mentre il cardinale Rivera Carrera è stato denunciato cinque volte. Inoltre, i gruppi legati a quel partito sono già entrati con la forza all’interno della cattedrale di Città del Messico almeno 28 volte negli ultimi anni, alcuni dei quali hanno devastato banche, picchiato i fedeli e distrutto persino un'immagine della Vergine di Guadalupe.

«(Tutto ciò) dimostra un tentativo di intimidire la Chiesa, di volerla mettere a tacere, di sottometterla. Il PRD ha sempre avuto un atteggiamento persecutorio, ora attraverso mezzi legali, perché non possono perpetrarlo in maniera fisica e concreta. La maniera in cui tentano di metterci a tacere è pari ad una persecuzione legalizzata, che fortunatamente finora non ha prosperato», ha detto il portavoce.
In un'intervista al Vatican Insider, Valdemar spiega le sue ragioni:

É colpevole di "propaganda politica"?
Esprimiamo la nostra protesta contro questa decisione del tribunale, perché non riteniamo che il servitore abbia fatto proselitismo; non si può certo parlare di proselitismo per una singola dichiarazione rilasciata ai media. Per dimostrare l'atteggiamento di proselitismo dovrebbero dimostrare un mio tentativo reiterato di guidare le persone contro il PRD, cosa che non ho fatto.
Il Ministero dell'Interno mi ha sì sanzionato, ma con un avvertimento. In realtà è un tentativo di violare la libertà di espressione in uno spirito massonico e anticlericale.

Lei ritiene che la sentenza sia un attacco alla libertà di parola?

Naturalmente, io sono un ministro religioso, ma prima si tutto sono un cittadino, e come tale ho il diritto di esprimere liberamente le questioni sociali che accadono nel mio paese. Questa legge è un bavaglio contro i ministri della religione che viola i diritti umani.
Si tratta di una totale aberrazione, una contraddizione. La Corte ha commesso gravi errori giudiziari, il che è sorprendente se pensiamo che si tratta di esperti del diritto, che però hanno agito con grande ignoranza e con un marcato atteggiamento anticlericale.

Che cosa spinge queste continue lamentele contro la Chiesa?

Esse riflettono un pregiudizio non ancora superato contro la Chiesa cattolica, che abbiamo ereditato dal diciannovesimo secolo, periodo in cui la massoneria è cresciuta notevolmente con una profonda visione anticlericale. Permane un atteggiamento profondamente radicato, tipico di uno stato laico male interpretato, sa cui si evince che lo Stato non vive con la Chiesa, ma la sottomette.
Queste persone del PRD provengono da radicali movimenti maoisti, marxisti ed ex guerriglieri, generalmente cresciuti in un'ideologia totalmente anticlericale, anti-Chiesa; vedono nella Chiesa il nemico da sconfiggere, da distruggere e imbavagliare. Hanno cercato di usare la legge per minare la Chiesa, per porvi fine.

L'Arcidiocesi del Mexico era a capo della critica delle riforme, mentre gli altri vescovi nazionali ne sono rimasti fuori. Lei si sente solo?
Vi sono stati problemi soprattutto nella capitale, perché qui sono state approvate la legge sull'aborto e le unioni omosessuali, che non sono state ottenute in altre parti del paese. Ovviamente gli altri vescovi non hanno dovuto combattere questa battaglia, come hanno fatto il cardinale Rivera e l'arcidiocesi di Città del Messico, perché è nostro dovere morale e pastorale.
Abbiamo dovuto intraprendere questa battaglia molto dura perché ci hanno affrontato in questi termini. Abbiamo sempre agito con giustizia e carità. Non abbiamo di fronte un nemico civile, ma una opposizione anticlericale. Alcuni vescovi spesso non lo capiscono e possono non vederlo di buon occhio, ma è anche vero che molti pastori ci sostengono. Da un anno godiamo dell'aperto sostegno della Conferenza Episcopale Messicana.
Ci sono alcune critiche che sono comprensibili, perché i vescovi non sono nell'occhio del ciclone, possono rimanere sorpresi da questi scontri, che possono sembrare esagerati, perché solo coloro che stanno in mezzo alla tempesta comprendono la gravità del problema. Anche il sostegno è maggioritario.

E ora, che succederà?
Aspettiamo di vedere quali sanzioni il Ministero dell'Interno attribuirà all'arcidiocesi, sempre che possa, perché dicono che non hanno il potere di imporre sanzioni. Io sono già sanzionato e non posso essere ammonito due volte per lo stesso reato.
Questo ravviva il confronto con questo partito. Una cosa deve essere chiara: non abbiamo mai cercato lo scontro, sono loro che hanno sempre attaccato la Chiesa. Abbiamo il diritto di rispondere.

Da Vatican Insider del 19 luglio 2011