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Cinque stelle e Pd: alleati contro la famiglia

Sul tema della famiglia naturale e delle coppie omosessuali la convergenza tra il Pd di Zingaretti e i pentastellati è piena.

Gender Watch 21_03_2019

Con l’approssimarsi del Congresso di Verona sulla famiglia, le diverse forze politiche prendono posizioni sempre più nette. A opporsi più pervicacemente a quella assise sono le forze di sinistra e i Cinque Stelle. Gli esordi del neosegretario Pd, Nicola Zingaretti non promettono nulla di buono sul piano degli assetti valoriali e la riprova si è avuta domenica, in occasione del suo discorso di insediamento. Non una parola sul ruolo dei cattolici in politica, sul peso che la tradizione del cattolicesimo democratico potrà avere nella linea del nuovo Pd che il governatore del Lazio intende rifondare. Il suo profilo laico ha prevalso su tutto il resto e, al di là di generici riferimenti alla tutela dei diritti, di tutti i diritti, non ci sono state sottolineature particolari rispetto ai temi più cari ai cattolici, dalla solidarietà alla famiglia, dalla scuola alla tutela dei più deboli.

Dopo tutto, nella storia del Pd c’è stata una progressiva convergenza di cattolici e non cattolici, ma nell’era Zingaretti l’anima cattolica sembra essersi definitivamente dissolta per lasciare il posto a un atteggiamento relativista e laicista su tutti i temi più sensibili.

Da questo punto di vista, ma solo sul piano formale, viste le politiche varate negli anni scorsi, gli atteggiamenti e i discorsi di Matteo Renzi prendevano quanto meno in considerazione le aspettative che si agitavano nel mondo cattolico e la provenienza dell’ex sindaco di Firenze dalle file democristiane si era rivelata una calamita per molti cattolici di sinistra. Poi in realtà va detto che era solo apparenza, visto che anche di recente alcuni renziani doc come Maria Elena Boschi hanno difeso la piena legittimità delle famiglie omosessuali e, tranne che sull’utero in affitto, hanno aperto in pieno ad ogni parificazione tra famiglie naturali e altre unioni.

Il nuovo Pd di Zingaretti sembra voler accentuare fin da subito la sua impronta laica e sembra completamente prescindere dai riferimenti alla famiglia naturale, evidenziando distacco e quasi fastidio per le assise di Verona. Peraltro in materia di alleanze elettorali, il neo-segretario ha apertamente parlato di riavvicinamento alla vecchia sinistra ideologica e al raggruppamento di Grasso, Boldrini e Bersani (Leu), senza escludere alleanze con le componenti più libertarie e anticlericali dell’orizzonte politico, come “Più Europa” (Emma Bonino e Benedetto Della Vedova).

Ma se desta clamore la trascuratezza del nuovo Pd rispetto ai temi cari ai cattolici, non sorprende più di tanto l’atteggiamento del Movimento Cinque Stelle. I suoi vertici hanno usato fin da subito parole sprezzanti verso il Congresso di Verona, parlando di “raduno di sfigati” e hanno intimato ai parlamentari e agli amministratori locali grillini di disertare quell’evento.

Si può tranquillamente affermare che c’è del radicalismo nelle parole di Luigi Di Maio sul Congresso di Verona e c’è anche una profonda contraddizione. Per combattere i presunti estremismi e integralismi legati alla difesa della famiglia naturale si ricorre ad un estremismo stucchevole e disarmante, tanto più perché proveniente da una forza di governo che nel recente passato ha mostrato indignazione perfino per alcuni titoli di giornali che parevano offensivi nei riguardi degli omosessuali. La logica del Movimento Cinque Stelle è quella di assolutizzare la tutela delle minoranze gay demonizzando tutto ciò che non è riconducibile a quella visione relativistica delle relazioni famigliari. Viene da chiedersi come si comporteranno tutti quei politici Cinque Stelle che in campagna elettorale hanno chiesto a parrocchie e istituzioni cattoliche di aiutarli nella raccolta dei consensi. Boicotteranno le assise veronesi come faranno i loro capi o avranno il coraggio di assumere posizioni autonome?

Dunque sul tema della famiglia naturale la convergenza tra il Pd di Zingaretti e i pentastellati è piena. C’è da tremare al sol pensiero che un giorno, in questa o nella prossima legislatura, possa solidificarsi un’intesa di governo tra quelle due forze politiche, molto ostili alla famiglia naturale e radicalmente avverse al sentire dei cattolici.

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