Ci vogliono scimpanzé con cervello di gallina?
Inquietante l'articolo del professor Francesco D'Agostino sulle dat, quando dice che dobbiamo abbandonare in parte il vecchio paradigma della medicina ippocratica. Il problema non è la piccolezza della parte ma la qualità. A cosa vorrebbero rinunciare D'Agostino e Avvenire?
Caro direttore,
nell'edizione del 30 marzo Avvenire e il professor Francesco D’Agostino hanno dato il “meglio” di sé: neanche la Massoneria sarebbe riuscita a descrivere con più precisione il suo obiettivo, il suo bersaglio. Ecco la frase conclusiva dell’articolo:
«La storia ci impone di avere coraggio, di abbandonare in parte (solo in piccola parte!) il vecchio paradigma della medicina ippocratica e di contribuire alla costruzione di un paradigma nuovo e molto più complesso. E chi perde gli appuntamenti con la storia sarà costretto, prima o poi, a pentirsene amaramente».
La storia ci impone? Appuntamenti con la storia per non pentirsi amaramente?
Noi cattolici abbiamo altri doveri da rispettare (la legge di Dio) e altri appuntamenti da non perdere (alla destra di Gesù il giorno del Giudizio)!
Desidero però concentrarmi sull’inquietante «abbandonare in parte (solo in piccola parte!) il vecchio paradigma della medicina ippocratica», ponendo due precise domande a D’Agostino e Avvenire:
1. Quale piccola parte del paradigma ippocratico vuole abbandonare?
2. Quale paradigma nuovo e più complesso vuole abbracciare?
Aspettiamo, fiduciosi, la risposta con un piccola considerazione finale.
Il nostro patrimonio genetico è condiviso al 98% con lo scimpanzé, per l’80% è in comune con un verme di 1 mm (Caenorhabditis elegans), il 60% è condiviso invece con il dna della banana, e ancora il 60% con la gallina (vedi qui e qui).
Non è questione di piccolezza (“solo in piccola parte!”, dice il Presidente dell’Unione giuristi cattolici e presidente emerito del Comitato nazionale per la bioetica), ma di qualità. Non è che, togliendo quella piccola parte del paradigma ippocratico, ci trasformeremo in uno scimpanzé con un cervello di gallina?