Christo cammina sul lago, quando moltiplicherà i pesci?
L’artista “installatore” Christo, per una volta non ha fatto una delle sue solite impacchettate di monumenti, curiose a vedersi, ma sostanzialmente inutili. Invece, l’idea delle passerelle sul lago d’Iseo è finalmente utile, perché i gitanti ci possono passeggiare e vedere le coste del lago senza dover noleggiare una barca.
Con un nome così c’è da chiedersi com’è che non ci abbia pensato prima. Non è riuscito nemmeno a Sophie Neveu, la protagonista del Codice Da Vinci che, per verificare se davvero era l’ultima discendente delle nozze di Gesù e la Maddalena, nel finale del romanzo provava a camminare sull’acqua. Prudentemente, però, ci appoggiava un piede solo e, vedendo che affondava, subito lo ritirava.
L’anziano Christo Vladimirov Yavachev, bulgaro, ha scelto come nome d’arte il suo nome di battesimo, il che gli fa onore. Chissà perché, il nome di Gesù è da sempre imposto ai pargoli nel mondo ispanofono, Jesús, e quello di Cristo nel mondo slavo e greco, mentre italiani e francesi se ne tengono alla larga per eccesso di rispetto. L’artista “installatore” Christo, dicevamo, per una volta non ha fatto una delle sue solite impacchettate di monumenti, curiose a vedersi e magari da fotografare ma sostanzialmente inutili: che te ne fai della foto-ricordo del Bundestag avvolto nella tela quando la stessa foto puoi ritagliarla da una rivista? Invece, l’idea delle passerelle sul lago d’Iseo è finalmente utile, perché i gitanti ci possono passeggiare e vedere le coste dal centro del lago senza dover noleggiare una barca. L’affluenza turistica è, infatti, da record, tanto che Trenord ha dovuto intensificare le sue corse.
Bene, può essere un’idea per gli altri laghi italiani. Ecco dunque, finalmente, un’”opera d’arte” (si fa per dire) fruibile dalla gente comune, quella a cui del significato metafisico della performance nulla frega, bastandole l’attrazione disneyana. In effetti, ci sono lunapark che consentono “esperienze” di massa anche più fantasmagoriche, però, chissà perché, a nessuno viene in mente di tirare in ballo l’arte. Boh, misteri dei nostri tempi. The Floating Piers (titolo del ponte di Christo sull’Iseo) durerà però solo due settimane, poi via, chi c’è c’è e chi non c’è non c’è. Perché, tuttavia, non lasciarlo lì per sempre? In fondo, è un’entrata finanziaria sicura. No: «il possesso è nemico della libertà», dice Christo, che è pur sempre un artista. Infatti, pare che andrà a ripetere la cosa altrove nel mondo.
E poi, diciamo noi, una passerella è una passerella, e qualche politico potrebbe essere tentato. Siamo in Italia. Tuttavia, a modesto nostro parere, il rischio è già stato esorcizzato dall’”esperienza” della ministra Boschi, che, venuta all’inaugurazione, è stata accolta (anche) da fischi & pernacchie. E non solo per essere arrivata con un’ora e mezza di ritardo. Ma bando alle miserie di casa nostra. Chi c’è stato, sul ponte di Christo, dice che vale la pena. Bene, andremo a vedere. Ci si può venire con cani e bambini, carrozzine per disabili e zainetti da rifocillo. Solo, ci chiediamo: si potrà portate una canna da pesca? Bah, speriamo che Christo cavi dal Vangelo qualche altra idea per il popolo, tipo dar da mangiare gratis a tutti gli intervenuti. Ci sarebbero anche altre idee, per la verità, ma temiamo non siano alla sua portata.