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LA LETTERA

Chip nel cervello? Preferiamo la chiave della fede

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Oggi si celebra la “supremazia” della scienza, vedi da ultimo il chip nel cervello. Ma la realtà ci dice che l’uomo, facendosi dio a sé stesso, non sta affatto vincendo. Morte, menzogna e violenza sono ovunque. Serve la luce della fede.

Editoriali 05_02_2024
Foto ImagoEconomica

Mamma mia! Vuoi vedere che, in tutto questo caos, dove l’uomo vuole essere dio a sé stesso, stiamo per aprire un vaso di Pandora, di cui non conosciamo gli effetti e il cui contenuto – col suo carico di incognite e conseguenze – ci potrebbe portare all’autodistruzione? Si parla di un chip nel cervello che ci permetterà di… bla, bla, bla (solite favole)! Perché la vita non può essere circoscritta, relegata, definita, codificata da un qualsiasi dispositivo elettronico!

Nonostante la presunta “supremazia” della scienza, sbandierata a dritta e a manca, e la supposta supremazia della tecnologia, nel loro tentativo continuo di manipolare e asservire l’uomo, al contrario, è bellissimo riconoscere che l’uomo rappresenti la massima espressione di Dio, suo Creatore. E questo rende, ciascuna Persona, un vero e proprio capolavoro di Dio.

Non intravedo, in questo momento, nessuna vittoria, nulla di così “supremo e vincente”; anzi, tutt’altro. Soprattutto, non vedo la vittoria della giustizia sulla manipolazione della verità (che oggigiorno è sempre di più bistrattata, manomessa, artefatta), non vedo la vittoria dell’onestà sulla frode, dell’altruismo sulla prepotenza e l’egoismo, del mite sul violento, del Bene sul Male, della Verità sulla menzogna! Non vedo proprio nessuna vittoria né, tantomeno, alcun “pareggio” dei conti, le varie malattie fra cui: il cancro, l’ictus, l’arresto cardiaco, eccetera, continuano a funestare le nostre vite nel quotidiano.

Soprattutto dopo l’era della pandemia, assistiamo quotidianamente alle così dette “morti improvvise”, che riguardano soggetti giovani e giovanissimi, oltre che, naturalmente, persone anziane o di mezza età. Morti rispetto a cui nessuno (neppure la scienza) sa dare una risposta plausibile!

Non vedo alcuna vittoria della scienza e della tecnologia negli atti di violenza (guerre in primis) e di disonestà quotidiana, che danneggiano, feriscono e uccidono – impunemente – persone innocenti, a prescindere che esse siano bambini o anziani. Pare proprio che, più ci crediamo e ci pensiamo liberi, più sembra crescere nella società l’abuso di tutto: il potere, il vizio, la malvagità, la cattiveria, la morte e… purtroppo la guerra. Altro che tentare di convincerci che con dei “chip”, oggi messi ovunque, e adesso anche nel cervello, si risolvano i problemi di parte dell’umanità! Che ironia, che presa in giro! Siamo arrivati al punto che “qualcuno che comanda” si sta fortemente impegnando per fermare la coltivazione di terre agricole, per assecondare l’ideologia green; ma lo stesso “qualcuno che comanda” trova, attraverso miliardi di euro, le risorse per costruire armi e bombardare persone e territori, dove per anni non si potrà più coltivare nulla, in quanto in quelle terre bruciate tutto è superinquinato.

Tutto questo in un totale auto-delirio green e red, cioè, fra il delirio verde e la realtà rosso Inferno! Ucraina e Gaza docent! Probabilmente, a differenza mia, e di tanti altri, per quei pochi potenti che hanno in mano le sorti dell’umanità, le guerre sono molto, molto, molto più green dei contadini che lavorano la terra da millenni! Mi capita spesso (riflettendo sulla condizione della violenza umana: guerre, massacri, ostilità, affanni di una vita schiava dell’egoismo, della superbia e protervia, della sete di potere; la vita resa affannosa da ambizione, avidità di denaro, mal di cuore, mal di fegato, malattie mentali, logorio del quotidiano, morti premature, ecc.), di pensare al vecchio detto: «Non cade foglia che Dio non voglia!». Vuoi vedere che i fatti sopracitati… sono forse “foglie” sfuggite alla mano di Dio? Forse, sono foglie che, volutamente, Dio lascia cadere perché portatrici di male? Visto il dilagare, nella nostra società civile, istituzionale e familiare, di discordie, liti, tradimenti, adulteri, omicidi, suicidi, eccetera?

L’ordine pensato da Dio è forse così sconvolto tanto da farci cadere in un orrendo meccanismo di leggi perverse, che come in una palude melmosa, piano piano, ci tira giù e non ci permette di respirare aria pulita?! Forse Dio ha fatto delle “gaffe” nel crearci? Gli siamo, a sua insaputa, “sfuggiti di mano”? L’uomo di oggi pensa davvero di poter manomettere un cervello con un chip come fosse un banalissimo computer? Un giorno, forse, i nostri posteri potranno comprarlo al supermercato e installarselo da soli?

Oggi è già emerso come un problema il fatto che, pare, l’intelligenza umana (con le sue forme correlate anche di stupidità naturale) non riesca a controbilanciare la cosiddetta intelligenza artificiale! Come combattere queste mostruose avversità della vita, come neutralizzarne il possibile e devastante veleno? È così faticoso (ma anche meraviglioso) far crescere un Uomo… com’è possibile in un attimo volerlo snaturare, sofisticarlo per poi annullarlo con una subdola sottomissione tecnologica?

La vita, da sempre, ci insegna che per aprire una qualsiasi porta ci vuole la sua chiave: una chiave che gli permetta di aprirsi alla vita, quella vera e umana, non fantascientifica e artificiale. Una chiave che permetta di liberarci e di tutelare la nostra natura fatta a “somiglianza di Dio”. La Fede ci aiuta a superare anche quei manrovesci improvvisi e impensabili che fanno sanguinare i volti delle persone. Capito? È la chiave della fede: ci apre ad un tesoro nascosto, scartato dalla nostra società attuale (Bibbia docet: «La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo»), che dà luce e senso a tutta la nostra esistenza, oltre che fornirci gli “anticorpi” per vivere e navigare nel mare agitato e tempestoso delle nostre esistenze! «Il Regno dei Cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo» (Mt 13,44.)

Semplice, no? Basta una piccolissima chiave… ma questa è la chiave di volta giusta. Non esistono e non ci sono proprio altre fantasiose ricette, tantomeno banali chip!

* Suora, fondatrice della Comunità Shalom



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