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OCCHIO ALLA TV

Chi era Walter Chiari

L’intento della miniserie “Walter Chiari – Fino all’ultima risata” (Rai1, 26 e 27 febbraio) era quello di raccontare la vita dell’attore attraverso un ritratto da cui emergesse più la figura dell’uomo comune che quella del divo.

Occhio alla Tv 28_02_2012

L’intento della miniserie “Walter Chiari – Fino all’ultima risata” (Rai1, 26 e 27 febbraio) era quello di raccontare la vita dell’attore attraverso un ritratto da cui emergesse più la figura dell’uomo comune che quella del divo. Alessio Boni ha prestato volto e recitazione al personaggio, riuscendo a imitarlo perfino nel tono di voce e nel modo di parlare, oltre che nelle espressioni facciali e nella mimica.

Il racconto della sua vita non ha risparmiato i momenti peggiori, culminati con un arresto per una storia di droga. Luci e ombre, successi e disillusioni, genio e sregolatezza in questa fiction dai toni oscillanti fra dramma e commedia. Con una costante: le presenze femminili intorno al protagonista, come se l’esistenza di Chiari fosse stata segnata e ritmata proprio dalle donne.

Un po’ retorico il ritratto dell’uomo che si innamora, che sbaglia, che si risolleva e che è passato alla storia della televisione e dello spettacolo proprio per la sua irrequietezza, oltre che per la capacità di strappare una risata.

Alla sceneggiatura ha collaborato il figlio, Simone Annichiarico (vero cognome di Walter), comparso anche in un breve cameo all’inizio della prima puntata. E questo dovrebbe dare qualche garanzia almeno sull’autenticità dell’ispirazione di quanto narrato nella fiction. Eppure in molti passaggi di questa produzione prevale qualche forzatura, che non rende merito al talento comico del protagonista e finisce per restituire in maniera superficiale l’alternanza dei suoi lati umani.