Chi cerca trova
Per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro (Lc 18, 4)
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In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». (Lc 19,1-10)
Zaccheo è un pubblicano, un uomo ritenuto peccatore perché amico dei romani e ladro. Gesù lo vede e gli chiede ospitalità. Funziona così: è Gesù che ci fa la cortesia di venire a trovarci, che lo scopo dell'incarnazione. Per Matteo questa venuta si trasforma in conversione di vita, con gli annessi e connessi. L'impegno per la vita nuova e la volontà di riparare il male compiuto sono i segni che la conversione è sincera. E tu hai capito che Cristo si fa ospite del peccatore? E ti senti peccatore o lo dici tanto per dire.