FOCUS
CENSIS, rimedi peggiori del male
L'ultimo rapporto mette in luce
la crisi delle figure autorevoli (padre, insegnante, prete), ma analisi
e suggerimenti sono molto discutibili.
Attualità
04_07_2011
Qualche giorno fa il CENSIS ha presentato a Roma uno studio dal titolo “I miti che non funzionano più”. Questi miti che non funzionano più sono tre colonne della società occidentale: il padre, il maestro, il sacerdote. Secondo questa ricerca il 39% degli italiani pensa che il padre non rappresenta nelle famiglie e nel rapporto con i figli l'autorità, il senso del limite, le regole. Il CENSIS deduce la crisi della figura dell'insegnante sia dal desiderio diffuso tra gli italiani che i figli studino all'estero (40%) sia dalla profonda insoddisfazione rilevata tra i docenti (il 33% non sceglierebbe nuovamente questa professione e il 69,4% ritiene che la professione goda di scarso riconoscimento sociale). La crisi della figura del sacerdote, invece, è tratta dai risultati di una ricerca dalla quale emerge che più del 78% degli italiani è favorevole all’utilizzo di cellule staminali per fini terapeutici, il 67% alla procreazione assistita, il 53% alla fecondazione eterologa, il 50% alla diagnosi preimpianto; inoltre, più del 59% è favorevole alla interruzione volontaria di gravidanza e il 53% all’uso ospedaliero della pillola abortiva. Questi dati permettono al CENSIS di affermare che “È evidente la crisi della figura del sacerdote come autorità morale, come riferimento per le scelte dell'esistenza umana che, invece, le persone ritengono proprio monopolio assoluto”.
E la crisi del padre, dell'insegnante e del sacerdote cosa c'entrano, allora?
Semplice: “[...] di fronte al quotidiano manifestarsi delle tante psicopatologie legate al disagio antropologico torna forte la tentazione di soluzioni semplificatorie, come se fosse possibile restaurare con un puro atto di volontà, magari per editto dall'alto o con progettazione culturale mirata, un presunto ordine perduto e con esso l'autorità e la funzione delle figure che lo dovrebbero incarnare”.Torniamo ai dati: i padri dedicano il 44% del tempo passato con i loro figli ad attività ludiche; il 90% degli insegnanti neoassunti trova come gratificazione professionale il rapporto personale con i propri studenti; il prete, se ha perso il ruolo di autorità morale, ha comunque un ruolo di “presidio sociale” grazie alle iniziative di volontariato, l'assistenza ai bisognosi, le iniziative concrete in risposta alla crisi.
Ossia, per il CENSIS, la risposta non consiste nella “retorica della restaurazione verticale” (cioè delle autorità morali e sociali), ma “l'uscita non potrà che essere in orizzontale”, cioè paritaria. Ecco il padre che gioca con i figli come se fosse un loro amico, l'insegnante che ha un rapporto personale con gli allievi, il prete che scende dal pulpito e si sporca le mani, come si diceva negli anni '70 del secolo scorso.Personalmente dubito che quella proposta dal CENSIS sia la soluzione al problema; a me sembra piuttosto un “rimedio” omeopatico: il male somministrato come rimedio.