C'è un jihadista, un polacco, Trump e un italiano....
A Nizza nessuno invoca l’aggravante del femminicidio, se vince Trump sono guai, l'Italia che non è la Polonia e Erdogan alla canna del gas che gioca la carta religiosa. Rapsodia contemporanea per un mondo sottosopra.
Una povera madre di famiglia viene assassinata, una vecchietta viene sgozzata, un sacrestano inerme fa la stessa fine per opera di un impavido guerriero jihadista che per sicurezza aggredisce pure alle spalle. Si invoca l’aggravante del femminicidio? Ma no, non in questo caso. Stupore, sì, indignazione pure, ma restiamo calmi: fra tre giorni tutto sarà dimenticato e anche l’indignazione svanirà nel flusso incalzante e sempre cangiante delle notizie. In fondo, non si può mica stare sempre indignati.
Oggi si saprà se il focoso Trump avrà vinto sullo scialbo Biden. Intanto, però, succede qualcosa di inedito nella storia americana: la Casa Bianca viene blindata, nel caso vincesse davvero Trump. Sì, i sondaggi danno Biden avanti di molti punti, ma fecero lo stesso con la Clinton, il che fa sospettare che gli istituti demoscopici americani siano come i media e il mondo dello spettacolo da quelle parti, cioè in mano ai sinistri. Un sondaggio favorevole, come chi di dovere ben sa, è importantissimo per guadagnare tutti quelli (ahimè, non sono pochi) che sono attratti dai vincitori come le mosche dal miele: l’istinto del gregge non si chiama così a caso. La blindatura della Casa Bianca significa una sola cosa: dovesse vincere Trump si prevedono guai.
Che, in una nazione dove tutti sono armati, possono essere anche grossi. Infatti, il salto di qualità della sinistra mondiale è stato compiuto sotto i nostri occhi e da qualche mese. E’ stato rispolverato il motto giacobino «o comandiamo noi o sfasciamo tutto» (che per l’esattezza recitava «faremo della Francia un cimitero se non potremo rigenerarla a modo nostro») e che noi italiani di una certa età abbiamo visto applicato dai comunisti, usi a ricorrere alla «piazza» quando non riuscivano a prevalere in parlamento.
In questi giorni ne sta facendo le spese la Polonia «semper fidelis», preda di «manifestazioni spontanee» ben sovvenzionate, ben infiltrate dall’estero e ben dotate di «soccorso rosso» leguleio. Il livello, dunque, si è alzato e il Politicamente Corretto ricorre alle vie di fatto. Qualcuno può restarci secco? Meglio, i «martiri» fanno sempre comodo a chi vive di propaganda. Prepariamoci dunque al peggio, perché non sarà il Covid a chiuderci in casa, ma qualcos’altro.
La nostra fortuna (chiamiamola così) è che siamo in Italia, mica in Polonia. I nostri giudici costituzionali e pure il nostro clero sono d’altra pasta. Ce li vedete a piegare il ginocchio o a dipingersi l’auto di nero per i poveri ammazzati di Nizza? E i nostri politici? Ma li avete visti? Sono lì perché ce li ha messi Mattarella, ed è tutto dire. Specializzatisi nel piccolo cabotaggio del gioco delle tre carte, sanno bene che le elezioni li spazzerebbero via, perciò si augurano uno «stato d’emergenza» il più lungo possibile, sennò addio al lauto stipendio, ai carabinieri sugli attenti al loro passaggio, ai benefits, alle interviste, ai riflettori.
Dell’andazzo politico italiano hanno subito perpetuato la seguente astuzia: la lotta interna è più importante di quella esterna, perciò nelle istituzioni Ue vengono mandati quelli che non contano nulla, mentre i più furbi restano qui a badare che nessuno faccia loro le scarpe. Cosa diversa fanno invece i nostri partners europei, che infatti fanno i competitors e usano la Ue, a differenza di noi, come vacca da mungere. Così che loro sono i «frugali» (anche se, per esempio, l’Olanda è un paradiso fiscale) e noi quelli col cappello in mano. E anche nella geopolitica tradizionale basta un Erdogan qualsiasi a buttarci fuori anche da quel che avevamo.
Vi chiedete perché quest’ultimo stia facendo il diavolo a quattro su tutti fronti? La verità è che la Turchia è economicamente alla canna del gas, a un passo dal default stile Argentina. Il «sultano» sta giocandosi pure la carta religiosa (che nell’islam è anche politica) proponendosi come capo della «sunna», com’era l’antico califfo. Ma la sua è un mossa disperata: sa bene che gli arabi odiano i turchi da sempre (infatti, fu facile al mitico Lawrence d’Arabia aizzarli contro il sultano) e che la Guida dei Credenti è in salda mano saudita. Noi cattolici possiamo consolarci solo così: abbiamo tre santi in più in Cielo, uccisi in odium fidei. Intercedano per noi.