Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico

Musica classica

C'è pure il quartetto queer

Tutto il mondo deve avere una copia di sé LGBT. E così è nato pure il quartetto d'archi queer. Ma forse è solo una mossa pubblicitaria.

Gender Watch 22_07_2024

C’è pure il quartetto d'archi queer, il primo al mondo, così pare. Si chiama Poiesis Quartet ed è composto dai violinisti Sarah Ying Ma – che vuole che si usi per lei il pronome “essi-lei” - Max Ball – pronomi scelti: “essi-lui – il violista Jasper de Boor  - qualsiasi pronome - e il violoncellista Drew Dansby, l’unico a non scegliere pronomi bizzarri.

Intervistati dal sito Gay.it, hanno dichiarato: «Per nostra esperienza, c’è una crescente consapevolezza e visibilità delle identità queer nella musica da camera. Costruire delle comunità queer dentro l’industria aiuta e facilita anche la mentorship, e crea spazi aperti al dialogo, educando il pubblico al contributo fondamentale e interdisciplinare degli artisti queer alla performance musicale».

Un paio di riflessioni. La prima: pare che il mondo si divida in eterosessualità e uomini che sanno di essere maschi e donne che sanno di essere femmine e, su altro versante, omosessualità e transessualità. C’è questa ansia da parte delle realtà LGBT di creare un mondo a se stante: con film, abiti, vacanze, sport, cultura, economia, media etc. arcobaleno. Tutto davvero tutto deve ricevere il marchio LGBT. E così arriviamo al punto che ci deve pure essere il quartetto queer.

Seconda riflessione: a detta dei diretti interessati, i quattro componenti del quartetto, non c’è discriminazione nell’ambiente musicale. Terza riflessione: a noi pare tanto che vendersi per quartetto queer sia solo una mossa pubblicitaria per far parlare di sé.