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ANCORA SENZA GOVERNO

Casellati al capolinea, restano i veti e lo stallo

Il muro contro muro tra M5S e Forza Italia prosegue e l'esplorazione della Casellati non ha prodotto risultati. Gli incontri hanno confermato lo stallo. Palla a Matterella, ma il Paese rimane ancora senza un governo in sintonia con la volontà popolare.

Politica 20_04_2018

Il muro contro muro tra i partiti prosegue e il tentativo di Elisabetta Alberti Casellati non ha sin qui prodotto alcun risultato. Si è concluso ieri con il previsto nulla di fatto il secondo giro di consultazioni del Presidente del Senato. Gli incontri con i partiti di centrodestra, presentatisi uniti ieri a Palazzo Giustiniani, e con il Movimento Cinque Stelle hanno confermato il sostanziale stallo. Sarà il clima pre-elettorale, con le elezioni in Molise previste per domenica, e quelle in Friuli fissate per domenica 29. Sarà la tattica di chiedere 100 per poi alla fine accontentarsi di ottenere 50. Saranno le trattative sottobanco su questioni di sostanza, come i ruoli, le poltrone e gli interessi da salvaguardare. Fatto sta che manca l’intesa politica e le posizioni non si ammorbidiscono affatto.

Stamattina la Casellati tornerà da Sergio Mattarella al Quirinale per riferire sull’esito dei colloqui e per confrontarsi con lui su eventuali altri passi da compiere. Il Capo dello Stato è stato costantemente informato dalla Casellati anche nella giornata di ieri, ma dal suo ufficio non è trapelato nulla. Sono in corso in queste ore telefonate in varie direzioni, ma correttamente il Quirinale attende il resoconto di oggi della Casellati e non si sbilancia.

Ieri Luigi Di Maio, al termine del secondo confronto in due giorni con il Presidente del Senato, ha ribadito le sue posizioni: .

Prima delle dichiarazioni del candidato premier del Movimento Cinque Stelle, il leader della Lega, Matteo Salvini si era detto ottimista e aveva spronato Di Maio "a superare la politica dei no, a venire al tavolo senza veti, a ragionare sui programmi e a dialogare sui temi". La delegazione unita del centrodestra si era detta disponibile a costituire un governo con i pentastellati, concordando un programma. Di fronte al diniego di Di Maio, la reazione di Forza Italia non si è fatta attendere: "Da Di Maio ennesima prova di immaturità". Più caustico il commento di Giorgia Meloni: "L’Italia è ostaggio delle ambizioni di Di Maio di sedere a tutti i costi a Palazzo Chigi".

In serata Salvini ha rincarato la dose: "Sto perdendo la pazienza, le condizioni di Di Maio sono irricevibili. Il governo si fa con tutto il centrodestra o non si fa. Non vorrei che finisse anche questa volta con il solito governo tecnico che spenna gli italiani. La Lega non appoggerà certamente un governo del genere".

Chi potrebbe tornare in pista, anche se ufficialmente si dichiara indisponibile, è il Pd, che continua a stoppare ogni ipotesi di governo con la Lega e con i Cinque Stelle e a candidarsi a un’opposizione responsabile. E’ tornato ieri, forse non a caso, l’ex segretario Matteo Renzi, che anche questa volta sembra voler fare due passi avanti, dopo aver fatto finta di farne uno indietro. Da una parte ha detto che tirare fuori dalla palude il Paese, dando vita a un governo; dall’altra ha annunciato per il 19 ottobre una nuova Leopolda, forse per lanciare l’ennesima sfida politica.

Intanto il premier Paolo Gentiloni da Bucarest prova a mettere fretta ai partiti, ricordando che "l’Italia non può permettersi di rimanere fuori dal dibattito sul futuro dell’Unione europea", e che occorre costituire quanto prima un esecutivo autorevole che possa negoziare con il resto dell’Ue la politica economica, la gestione dei migranti e le altre emergenze che incombono.

A questo punto cosa potrebbe succedere? Mattarella concederà ancora qualche giorno di riflessione ai vincitori o prolungherà l’esplorazione della Casellati? Affiderà un nuovo incarico esplorativo, questa volta al Presidente della Camera Roberto Fico, o azzarderà un pre-incarico a un leader politico? Presto lo sapremo, anche se aprile sta volando via e il Paese rimane ancora senza un governo in sintonia con la volontà popolare.