Carol e i frutti avvelenati della rivoluzione sessuale
La tragedia di Carol Maltesi fatta a pezzi dal vicino di casa durante un gioco erotico svela i frutti avvelenati della Rivoluzione sessuale: una sessualità perversa, mortifera e disperata che non ha nulla a che fare né con l’amore, né con il piacere e il dono di sé. Dal duo Byron-Shelley che coniò la rivoluzione sessuale al pansessualismo dei discepoli di Freud passando per la donna oggetto di de Sade, ecco come la libido è diventata giocoforza pulsione di morte in una camera della provincia di Brescia.
Una recente storia italiana, quella di Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie. Ex commessa di un negozio di profumeria, giovanissima, solo 26 anni e un figlio.
Avete presente il lockdown? La geniale misura che, impedendoci di abbracciarci per quindici giorni, avrebbe salvato la vita a milioni di italiani e sconfitto il SARS-COV2? Quando le piattaforme pornografiche erano diventate gratuite e avevano aumentato vertiginosamente gli accessi? Proprio allora la giovane mamma Carol aveva cominciato a pubblicare video pornografici su Only Fans (che, dopo questa storia, avrà moltiplicato gli iscritti), un social network al quale si accede a pagamento. Aveva avuto successo, la ragazza; tanto da esibirsi in locali notturni e da pensare di cominciare una carriera da porno attrice professionista.
Ecco un perfetto ritratto dell’Italia del 2020: abbiamo una ragazza madre che si prostituisce sui social media; forse per vincere l’angoscia del lockdown, forse per guadagnare qualcosa mentre il negozio nel quale lavorava era chiuso.
A fine gennaio si è accordata con un vicino di casa, con il quale aveva avuto una relazione «aperta»: insieme avrebbero girato dei nuovi video. Stando alle ricostruzioni, il vicino (fotografo e food-blogger) le avrebbe legato i polsi al palo per la lap-dance e un sacchetto sulla testa. Poi l’avrebbe uccisa. Tralascio le modalità dell’omicidio e la miserevole fine del cadavere della ragazza.
Rileggo quanto ho scritto, con tutte quelle parole inglesi moderne. Quando avevo l’età di Carol, queste parole neppure esistevano. Ora è la vita quotidiana di migliaia di giovani italiani: il covid, i social-media, una sessualità perversa che non ha nulla a che fare né con l’amore, né con il piacere. Una sessualità disperata, mortifera, che non ha nulla a che fare con la gioia e il dono di sé. È l’esito necessario della rivoluzione sessuale.
Come i lettori della Nuova Bussola sanno, la prima rivoluzione sessuale risale all’estate del 1816. Quando i due poeti inglesi George Byron e Percy Bysshe Shelley, con il medico-segretario-amante di Byron, John William Polidori, trascorsero circa un mese in compagnia di due giovanissime sorellastre, Mary Wallstonecraft e Claire Clairmont. Il progetto era quello di costituire una società segreta, sulle orme degli Illuminati di Baviera, per la rivoluzione sessuale; trascorsero circa un mese tra sedute spiritiche, racconti di fantasmi e orge incestuose e promiscue. Alla fine del periodo di vacanze, esausti e, probabilmente, mortalmente annoiati, decisero di intraprendere un concorso letterario. Gli unici che riuscirono a scrivere qualcosa di sensato furono Mary e Polidori, che scrissero rispettivamente Frankenstein e Il vampiro. Così la prima rivoluzione sessuale produsse, oltre a una serie di suicidi: quello di Fanny, sorella di Mary e Claire, che si tolse la vita a 22 anni con il laudano perché era stata lasciata a casa ed esclusa dall’avventura; e Harriett, moglie di Shelley, che si suicidò a 21 anni gettandosi nel fiume Serpentine. Shelley, a questo punto libero, poté sposare Mary. Anche Polidori si uccise nel 1821, a 26 anni. La prima rivoluzione sessuale, tuttavia, produsse anche la nascita della letteratura horror. Da allora, rivoluzione sessuale e orrore, sono inscindibilmente uniti.
La cosa ha un senso, da diversi punti di vista.
Innanzitutto, la rivoluzione sessuale significa il rifiuto delle leggi morali che riguardano la sessualità. La legge morale, tuttavia, ha come conseguenza la protezione del più debole; tra uomo e donna, la più debole è quest’ultima. Così, abolendo le leggi morali che regolano la sessualità umana, la donna diventa un semplice oggetto di piacere per l’uomo che ne può disporre a piacimento. Il pensiero corre, ovviamente, a Carol.
Ma anche al marchese de Sade che spiegava, nel suo pamphlet intitolato Francesi, ancora uno sforzo se volete essere rivoluzionari: «Un uomo che vorrà godere di una donna o di una fanciulla qualsiasi, potrà dunque, se le leggi che promulgherete saranno giuste, intimarle di trovarsi in una di quelle case di cui ho parlato e là, sotto la salvaguardia delle matrone di questo tempio di Venere, essa gli sarà affidata perché soddisfi, con umiltà e sottomissione, tutti i capricci che vorrà togliersi con lei, per quanto bizzarri o irregolari possano essere, dal momento che tutti sono voluti ed ammessi dalla natura. Si tratterebbe, a questo punto, soltanto di fissare l’età, ma io ritengo che non lo si possa fare senza limitare la libertà di chi desidera godere di ragazze di età diversa. Chi ha il diritto di mangiare il frutto di un albero, può ovviamente coglierlo quando è verde o quando è maturo, secondo ciò che gli suggerisce il suo gusto. Ma mi obietterete, vi è un’età nella quale il comportamento dell’uomo nuocerà alla salute della ragazza. Questa considerazione è priva di qualsiasi valore. Una volta accordato il diritto di proprietà sul godimento, tale diritto è indipendente dagli effetti prodotti dal godimento stesso; da questo istante, diviene indifferente che il godimento risulti vantaggioso o nocivo all’oggetto che deve sottomettervisi. Non vi ho forse già dimostrato che è legale piegare la volontà di una donna su questo punto e che, dal momento in cui essa ispira il desiderio del godimento, deve per ciò stesso sottomettervisi, mettendo da parte ogni sentimento egoista? La stessa cosa vale per la sua salute. Se i riguardi per la sua persona distruggono o indeboliscono il godimento di chi la desidera e ha il diritto di appropriarsene, le considerazioni circa l’età perdono ogni valore, poiché non ci interessa ciò che può provare l’individuo condannato dalla natura e dalla legge al momentaneo appagamento dei desideri dell’altro; si tratta soltanto di sapere ciò che conviene a chi prova il desiderio».
Secondariamente, Freud ci ha avvertito che l’Es, il crogiuolo delle passioni, ospita pulsioni sessuali e di morte; e che conveniva allearci con l’Io, la parte «civile», sebbene ipocrita, della persona, pur di non lasciare libero sfogo alle passioni (ovviamente, Freud escludeva di ripristinare il dominio sulle passioni della ragione, l’istanza morale, il Super-Io…). Ma i suoi discepoli, che utilizzarono il suo pansessualismo per giustificare la rivoluzione sessuale (Wilhelm Reich su tutti) aprirono il cancello delle pulsioni; e, insieme alla libido, uscì thanatos, la pulsione di morte.
E ora siamo giunti alla triste e patetica storia di Carol Maltesi. Una storia italiana del 2022.