Carne sintetica contro il global warming
La Mosa Meat metterà sul mercato le prime 100 tonnellate di carne nel 2021. L’obiettivo è eliminare i bovini per ridurre la produzione di gas serra e salvare il pianeta dal global warming
La Mosa Meat, una start-up olandese, è riuscita a ottenere finanziamenti per 7,5 milioni di euro per produrre carne bovina in laboratorio. L’intenzione è di sviluppare una attività su vasta scala in grado di produrre, secondo il piano pilota presentato, più di 100 tonnellate di carne all’anno. Mosa Meat si propone di immettere sul mercato il prodotto nel 2021. La carne avrà dapprima un prezzo elevato che però si confida di poter contenere in breve tempo. Il primo prodotto sarà carne tritata, molto probabilmente un hamburger, spiega Peter Verstrate, il CEO del Mosa Meat. Fabbricare carne in laboratorio potrebbe risolvere uno dei più grossi problemi del nostro tempo, sostiene chi crede nel riscaldamento globale di origine antropica. Entro il 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi e la domanda di carne aumenterà conseguentemente del 70%. Il danno consiste nel fatto che l’allevamento tradizionale di bovini richiede enormi porzioni di terra coltivate ed è uno dei maggiori responsabili del global warming. Inoltre la carne sintetica evita l’uccisione di animali perché per realizzarla basta una semplice biopsia. Le cellule di una sola mucca possono produrre – così si dice – tanta carne quanto 440.000 mucche. La carne sintetica consente di usare fino al 99% di terra e il 96% di acqua in meno e riduce del 96% le emissioni di gas serra, un enorme contributo al contenimento dei disastrosi effetti del cambiamento climatico. Peter Verstrate spiega che è stato scelto di fabbricare carne di bovini perché le mucche emettono metano che è da 20 a 30 volte più dannoso del diossido di carbonio.