Cardinali sotto tiro, si dimette O'Brien
Pubblicato il Motu Proprio che permette di anticipare il Conclave, che intanto perde il cardinale scozzese, accusato di "comportamento inappropriato" nei confronti di 4 seminaristi trenta anni fa. O'Brien respinge le accuse ma intanto si è dimesso - per ragioni di età - da arcivescovo di Edinburgo.
Si fa sempre più pesante il cammino verso il Conclave che dovrà eleggere il successore di papa Benedetto XVI, tanto da essere auspicabile un anticipo della data di inizio, ora possibile grazie al Motu Proprio “Normas Nonnullas” del Papa reso pubblico ieri, ma che porta la data del 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro. Il Motu Proprio modifica in alcuni punti la Costituzione “Universi Dominici Gregis” e soprattutto introduce la possibilità per i cardinali di anticipare l’inizio del Conclave prima dei 15 giorni canonici previsti dal momento in cui la “Sede apostolica sia legittimamente vacante”. La condizione è che tutti i cardinali elettori siano già a Roma, cosa possibile in questo caso visto che il giorno e l’ora in cui la Sede apostolica comincerà a essere vacante sono stati conosciuti in largo anticipo.
Quello del Papa non è un invito, ma una semplice possibilità offerta; tuttavia dato l’attacco “inaudito” e “terrificante” in atto nei confronti della Chiesa, sarebbe certamente opportuno abbreviare il periodo di preparazione al Conclave.
Ieri si è avuta, ad esempio, la prima “vittima” di questa guerra, la cui arma preferita è lo scandalo sessuale: vero, presunto o falso. Dopo le forti pressioni sul cardinale americano Mahony per la presunta copertura di preti pedofili nella sua diocesi, ieri ha deciso di gettare la spugna il cardinale scozzese Keith O’Brien, accusato di “comportamento inappropriato” nei confronti di quattro seminaristi del Collegio di S. Andrews a Drygrange (Scozia), dove O’Brien era direttore spirituale. I fatti risalgono a trenta anni fa ed è curioso che i quattro (tre preti e un ex prete) abbiano deciso di confessare la vicenda solo in questi giorni, presentandosi al nunzio apostolico nel Regno Unito.
O’Brien respinge le accuse ma il clamore che si è creato attorno alla vicenda l’ha spinto a presentare le dimissioni da arcivescovo, leggermente anticipate, per ragioni di età. Il 17 marzo prossimo infatti compirà 75 anni, limite previsto per presentare le dimissioni. Il Papa le ha già accettate in base al primo comma del canone 401, ovvero proprio per ragioni di età, senza entrare nel merito delle accuse rivoltegli. O’Brien ha anche deciso di rinunciare a partecipare al Conclave: «Chiedo la benedizione di Dio sui miei fratelli cardinali – ha scritto in un comunicato ufficiale – io non mi aggiungerò a loro di persona per questo Conclave. Non voglio che l’attenzione dei media a Roma sia concentrata su di me».
Quanto ai tempi della denuncia, è stato precisato che risale al 4 febbraio, cioè una settimana prima dell’annuncio della rinuncia di papa Benedetto XVI, ma è anche vero che O’Brien era stato negli ultimi mesi una delle voci più forti nel Regno Unito ad opporsi alla legalizzazione del matrimonio fra persone dello stesso sesso considerato «dannoso per il benessere fisico, mentale e spirituale».
Pur considerando la grave posizione in cui si è venuto a trovare l’arcivescovo di Edinburgo, non si può fare a meno di notare che la sua rinuncia al Conclave costituisce un precedente pericoloso perché può apparire un cedimento nella direzione denunciata proprio sabato scorso dalla Santa Sede, ovvero il tentativo di condizionare il Conclave attraverso campagne di stampa. E c’è da scommettere che l’attacco non finirà con O’Brien.