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USA

Cannabis e black queer

Khadijah Tribble, lesbica dichiarata, è fondatrice del Marijuana Policy Trust e Marijuana Matters. In un articolo intreccia legalizzazione della cannabis ed emancipazione dei queer neri.

Gender Watch 21_04_2020

Khadijah Tribble, donna di colore e lesbica dichiarata, è fondatrice del Marijuana Policy Trust e Marijuana Matters. In un articolo apparso sul giornale on line gay Washington Blade intreccia legalizzazione della cannabis ed emancipazione dei queer neri.

Lei scrive: «Il divieto di marijuana e la mancanza di libertà civili per le comunità queer corrono in modo parallelo». Poi appunta che esiste anche all’interno della comunità gay una discriminazione razziale, per paradosso presente proprio nella lotta per la legalizzazione della cannabis: «Come molti sanno, i sostenitori dei queer black hanno dato enormi contributi alla perenne lotta per la giustizia sociale, razziale ed economica. Ciò vale anche per la lotta per l'equità sociale nell'industria della cannabis. […] Tuttavia, quasi 25 anni dopo, all'interno della comunità LGBTQ, la lotta in corso per la legalizzazione di questa pianta è ancora guidata da uomini bianchi gay».

Poi segue la chiamata alle armi in cui la liberalizzazione della vendita della cannabis è volano per la emancipazione della comunità queer nera: «Se non uniamo in questo momento le nostre voci e la nostra capacità organizzativa, perderemo davvero l'opportunità di strutturare la legalizzazione a beneficio di quella parte della nostra comunità queer che ne ha più bisogno. Le opportunità sono infinite quando penso ai modi attraverso cui la comunità queer potrebbe trarre vantaggio dal mercato legale della cannabis. Mentre la comunità LGBTQ rimane sottorappresentata nel settore della cannabis, un recente rapporto pubblicato dalla rivista Drug and Alcohol Dependence mostra che gay e bisessuali consumano più marijuana medica rispetto alle loro controparti eterosessuali, ed il divario si amplia per le lesbiche e le donne bisessuali [rispetto alle controparti eterosessuali]. Dobbiamo usare questo potere di spesa per creare spazi per i queer nella cannabis».