Canaletto e i vedutisti in mostra ad Orta
Nella malinconica e suggestiva cornice del lago, Orta ospita a Palazzo Penotti Ubertini, un'esposizione di Giovanni Antonio Canal.
L’incanto dell’acqua ad Orta è una realtà quotidiana, essendo fronteggiata dall’incantevole Isola di San Giulio che dell’acqua dell’omonimo lago si circonda e vive. Nel suo centro abitato, sulla sinistra della salita detta della Motta, sorge un nobile edificio che risale alla prima metà del XVIII secolo. Sede da qualche anno di importanti manifestazioni culturali, Palazzo Penotti Ubertini ospita, fino al prossimo settembre, un omaggio alla città di Venezia offrendo al pubblico la possibilità di ammirarne poetiche vedute settecentesche.
Il nucleo principale del percorso espositivo è composto da sette disegni di Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto, pittore e incisore veneziano tra i più prolifici e celebrati del suo tempo. Questi disegni provengono da uno stesso album, poi smembrato e suddiviso tra la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste e le Gallerie dell’Accademia e la Fondazione Cini di Venezia dove, però, non sono normalmente esposti al pubblico.
Rispetto all’introverso e meditativo Giambattista Piazzetta e all’amabile e ambizioso Tiepolo, Canaletto, da professionista metodico qual era, aveva della propria attività una concezione molto pratica. Tutto il suo lavoro grafico era finalizzato alla produzione dei dipinti, ambitissimi e ricercati da estimatori e clienti, disposti, pur di averne uno, a pagare qualsiasi cifra. Tra i suoi disegni non si trovano, dunque, espressioni intime, caricature, esperimenti personali come accade per Piazzetta e Tiepolo: solo vedute ed esercizi per replicare le versioni più apprezzate e richieste dal mercato, per velocizzare il più possibile il tempo dell’esecuzione, mantenendo e garantendo una qualità eccelsa, assoluta.
Tra le vedute disegnate esposte ad Orta si inserisce, eccezionalmente, un acquaforte del maestro: riguardo la sua attività incisoria poche sono le notizie certe, molti, ancora, gli interrogativi e numerose le congetture. L’ipotesi più accreditata presso gli studiosi è che le prime tavole siano state da lui incise tra il 1745 e il 1746, a ridosso del suo primo viaggio in Inghilterra che gli fece interrompere il lavoro poi ripreso una volta rientrato a Venezia nel 1751.
La sua proficua e straordinaria carriera di vedutista, intrapresa dopo un soggiorno a Roma durante il quale rimase affascinato dalla poetica di un pittore che nell’Urbe riscuoteva grande fortuna, Gaspar van Wittel, è documentata in mostra anche da suoi quadri dove si rispecchiano le eleganti atmosfere, le architetture maestose, gli scorci dell’insula felix, Venezia, meta imprescindibile e privilegiata del Gran Tour. Fu grazie al suo contributo e a quello di colleghi vedutisti contemporanei, di cui il percorso offre numerosi esempi, che si diffuse in Europa il mito della città lagunare.
CANALETTO e i VEDUTISTI
L’incanto dell’acqua
Orta San Giulio(NO), Palazzo Penotti Ubertini
Fino al 18 settembre 2011
Orari: lunedì - domenica 10.30 -19.30venerdì e sabato 10.30 - 22
Ingresso: Intero: 7,00 €; Ridotto: 5,00
Info: 0322/905583