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IL VOTO CONTRO LA CRISTIANOFOBIA

Camere unanimi, ma i Radicali marcano visita

Libertà, libertà. Quando però c'è
di mezzo la verità che rende liberi qualcuno ha sempre altro da fare.

Attualità 13_01_2011
Radicali

 

Ieri la Camera e il Senato della repubblica italiana hanno votato pressoché all’unanimità due mozioni unitarie, fra loro molto simili, che impegnano il governo ad adottare le misure necessarie affinché le violenze contro i cristiani cessino, esercitando quelle dovute pressioni diplomatiche capaci di garantire ai cristiani minacciati e perseguitati nel mondo il diritto alla libertà religiosa. A Montecitorio 504 parlamentari hanno votato “sì” e 9 si sono astenuti. A Palazzo Madama solo 3 non hanno votato “sì”.

Alla Camera il voto compatto di tutta l’aula è giunto subito dopo la bocciatura di una risoluzione presentata dai Radicali. Perché dall’aula quella risoluzione è stata giudicata inutile, pletorica, non convincente. Meglio appunto quella che invece è stata approvata da tutti, da tutti i poli, Destra, Sinistra, Centro. Senza distinzioni, da italiani; dai credenti così come dai non credenti, dai cattolici e da quelli che «non possiamo non dirci cristiani».

Ora, il deputato Radicale Maurizio Turco ha reagito così: «Durante l'odierna crociata parlamentare per l’affermazione della cristianofobia (si ringraziano i colleghi di aver avuto il pudore di non aver parlato di cattolicofobia) il Pd si è astenuto e il resto del parlamento – tranne i radicali e altri 8 deputati – ha votato contro la premessa della risoluzione radicale a mia prima firma.
«Si rammenta che la premessa richiamava gli strumenti internazionali per la definizione, l'affermazione e il rispetto della libertà di pensiero, coscienza e religione. Naturalmente si chiuderà un occhio, in Italia. Provvederemo a farli aprire nelle sedi interessate».

Sofismi. Le mozioni votate dalle due camere del parlamento italiano andrebbero per i Radicali contro gli strumenti internazionali a difesa della libertà di pensiero, coscienza e religione. Sofismi perché, in nome di un presunto, teorico e in verità piuttosto aleatorio “vizio di forma”, i Radicali trovano il sistema di sfilarsi da una battaglia sacrosanta in nome dei diritti e delle libertà fondamentali della persona umana, della ragione laica, del buon senso di tutti.

Ma come? I Radicali delle mille battaglia di civiltà, progresso e libertà; i Radicali che non ne hanno mai lasciata passare una che fosse una; i Radicali che si sono sempre schierati con i deboli, i poveri e gl’indifesi; i Radicali che la libertà prima di tutto, sempre, senz’aggettivi, qualifiche ed etichette; i Radicali che non si sono mai chiesti quale colore avesse la libertà e quale dio essa pregasse per volerla difendere e pure sbatterla in faccia ai conculcatori con coraggio e sfrontatezza da leoni; i Radicali che per esempio hanno, accanto ai missionari, difeso meritoriamente la libertà di culto, di espressione e di esistenza dei Montagnard vietnamiti, cattolici, perseguitati dal regime comunista; ebbene questi Radicali qui perdono l’occasione storica per coronare il sogno di una intera esistenza politica?

Sofismi. I Radicali dicono “libertà”: ma quando c’è di mezzo la verità che rende liberi hanno sempre altro da fare.