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RICORDO

Caffarra mi diede un compito per la chiesa brasiliana

Quando il cardinale mi ricordava l'importanza del mio paese e il bisogno che il Sud America aveva di conoscere il carisma di Giovanni Paolo II. Fu come ricevere qualcosa che gli veniva da suo padre e che ora ridava ad un figlio. Ricordo la sua voce e la sua fermezza nel parlarmi. La morte di questo grande uomo mi spinge a vivere il mio ministero con una responsabilità maggiore.

Ecclesia 09_09_2017
Da sinistra padre Duglas, il cardinal Caffarra, Cecilia e don Alberto

Sono consapevole di aver ricevuto un'eredità! E ne sono fiero, perché se c'è una cosa di cui un uomo può andare orgoglioso nella vita è la consapevolezza di un'eredità  affidatagli da suo padre. Ma ancora di più se sa che gli viene dal padre di suo padre, suo nonno. 

Non è dunque a sproposito se uso questi termini familiari per raccontare quello che ha significato per me il rapporto con il cardinal Caffarra. Infatti, lui come un padre mi ha lasciato un'eredità  "carismatica" che ha sua volta gli ha lasciato il suo amico e padre san Giovanni Paolo II. 

Come sacerdote brasiliano e studente dell'Istituto Giovanni Paolo II, da lui fondato e diretto,  ho avuto il privilegio di conoscere il cardinale e di condividere con Sua Eminenza dei bellissimi momenti. Spesso durante le nostre chiacchierate ritornava su di un punto, incoraggiandomi con voce che si faceva sicura e decisa: il Brasile è un paese chiave nel Continente della speranza: "Duglas - continuava - hai una missione grande, mi raccomando". Parole di grande incoraggiamento che mi spingevano sempre di più alla preghiera e allo studio. Anche perché venivano da un Cardinale come lui che non parlava solo con la bocca ma con uno sguardo penetrante, posando le sue mani sulle mie spalle. Quasi, oso dire, mi volesse consacrare ad una missione. 

Perciò anche se stiamo vivendo momenti difficili per la Chiesa, dopo questa dipartita, sento ancor di più la responsabilità  di portare avanti il carisma ricevuto da san Giovanni Paolo II, appreso dai miei maestri dell'Istituto e confermato dall'amico e padre cardinale Carlo Caffarra.