Bimbi trans con un cavallo che si crede un cane
In Svezia è stato pubblicato un libro per bambini fino ai tre anni in cui c'è un cavallo che si crede un cane. Questo per insegnare loro che anche un maschietto può pensare di essere una femminuccia.
Il libro illustrato è rivolto ai bambini da uno a tre anni e si chiama “Hästen & Husse” (il cavallo e la casalinga) e pare che sia molto diffuso in Svezia. Il libro, ideato dalla docente universitaria Susanne Pelger, racconta di un cavallo che si crede un cane ed infatti rosicchia ossi, insegue gatti e porge il guinzaglio al padrone per portarlo fuori, e di un uomo che quando rientra a casa indossa gli abiti femminili di una casalinga.
La Pelger spiega: «Il tema delle coppie omosessuali è diventato ormai mainstream mentre quello dei bambini transgender è ancora tabù nella società». E così se i bambini apprendono che un cavallo può comportarsi senza problema alcuno come un cane, parimenti potranno accettare che un maschietto si possa comportare come una femminuccia.
L’autrice dopo aver raccontato la malsana fiaba ai piccoli ha chiesto loro «se gli uomini possono mettersi il rossetto e portare la gonna» e i bambini «mi hanno risposto: “Sì”. Ognuno è come si sente di essere. Questa è la cosa migliore». La Pelger quindi sosterrebbe questa tesi bislacca: se un bambino ti dice che il transessualismo è cosa buona, allora lo è davvero, dato che i bambini sono le creature più innocenti che esistono e non possono mentire. Ma l’innocenza può essere violata, come ha fatto la Pelger. Infatti i bambini prendono per oro colato ciò che viene raccontato dai grandi. Se raccontate loro che esiste l’unicorno, quasi tutti i bambini ci crederanno. Ma questo non vuol dire che esista davvero l’unicorno.
Una nota a margine: la chiave dell’affidamento dei bambini ai grandi per validare le condotte degli adulti sui bambini stessi è la chiave che spalancherà definitivamente la porta sulla pedofilia.
In Svezia sono molto avanti – o indietro a seconda dei punti di vista – in materia di transessualità. Ad esempio sono previste pesanti multe per coloro i quali non si rivolgono ai transessuali con il pronome giusto e negli asili nido i pronomi maschili e femminili sono stati banditi e sostituiti con il pronome neutro “hen”.
Comunque alla fine anche noi appoggiamo un po’ lo spirito del transessualismo: infatti ci sono in giro molte persone che si credono intelligenti ma che in realtà sono solo degli ebeti.