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PAPA EMERITO

Benedetto XVI, le condizioni si sono aggravate

L'invito di papa Francesco ieri mattina all'Udienza generale a pregare per Benedetto XVI perché molto ammalato, ha colto un po' di sorpresa perché prima di Natale era apparso ancora in buone condizioni. Secondo quanto appreso dalla Bussola ieri pomeriggio aveva ancora momenti di lucidità quando sveglio.

Ecclesia 29_12_2022
Giornalisti ieri sera in attesa in Piazza San Pietro

"L’ultimo tratto di strada dal Monastero alle porte del Cielo". Così Benedetto XVI aveva definito pochi mesi fa il capitolo della sua esistenza iniziato con la rinuncia del 2013. La presenza dell'anziano ex Papa regnante "sul monte" dove il Signore ormai quasi dieci anni fa lo ha chiamato a "salire" è stata una garanzia per la Chiesa nella consapevolezza che quella vita ancor di più dedicata alla preghiera e alla meditazione era fondamentale per sostenerla. Per questo, quando ieri Francesco al termine dell'udienza generale ha chiesto preghiere per il Papa emerito rivelando al mondo che è molto ammalato, non solo tra i figli spirituali del luminoso pontificato ratzingeriano ma tra i fedeli in generale (e non solo) c'è stato un diffuso senso di smarrimento. E la manifestazione di un profondo sentimento di riconoscenza: era il momento di ricambiare quelle preghiere ed unirsi all'appello fatto dal suo successore. 

Dopo qualche ora dalle parole pronunciate in Aula Paolo VI, la Sala Stampa della Santa Sede ha confermato l'aggravarsi delle condizioni di salute di Ratzinger precisando che la situazione è sotto controllo, controllata dai medici e che il peggioramento si deve all'"avanzare dell'età". Poco più tardi, l'Ansa è riuscita ad apprendere che l'aggravamento ci sarebbe stato a Natale con il comparire di problemi respiratori. Il Papa emerito ha più di 95 anni ed è ormai fragilissimo, ma nella famiglia pontificia non ci si aspettava che la situazione precipitasse così drasticamente. Monsignor Georg Gänswein, suo storico segretario particolare, era tranquillo al punto tale da avere già programmato di finire l'anno in Germania: era infatti atteso a Riedern am Wald suo villaggio natale, e ieri, oggi e domani avrebbe dovuto celebrare la Messa nella parrocchia di San Leodegar. D'altronde, lo scorso 22 dicembre lo si era visto sorridente mentre stringeva la mano a Francesco al termine dell'udienza alla Curia per gli auguri natalizi. 

Insomma, nonostante l'età e gli acciacchi, la notizia della malattia del Papa emerito è stata un fulmine a ciel sereno. Chi ha avuto modo di vederlo poco prima di Natale ha raccontato alla Nuova Bussola Quotidiana di averlo visto debole, con sempre maggiori difficoltà a parlare ma comunque pienamente cosciente e anche in grado di farsi capire, seppur non facilmente. A novembre ed inizio dicembre, in effetti, risalgono gli ultimi due appuntamenti 'pubblici': l'incontro con il capo della Chiesa greco cattolica monsignor Sviatoslav Shevchuk e l'udienza ai vincitori del Premio Ratzinger accompagnati dai vertici della Fondazione a lui dedicata.

Ora la Chiesa rivive quelle ore di apprensione lontane quasi un ventennio, quelle di fine marzo 2005 quando le notizie sulla salute su San Giovanni Paolo II si facevano sempre più allarmanti e famiglie e comunità di tutto il mondo si ritrovarono in comunione con la veglia di preghiera in piazza San Pietro. Questa volta il Papa molto ammalato non è più regnante, ma il suo magistero e in generale la sua attività teologica e pastorale hanno lasciato frutti molto proficui in tantissime persone. I quasi dieci anni dalla rinuncia non hanno attenuato la vicinanza alla figura di Benedetto XVI, per certi versi l'hanno anche aumentata per la condizione inedita agli uomini contemporanei di un ex Papa ancora in vita. 

Il Papa emerito come sta? Per quanto è riuscita ad apprendere La Nuova Bussola Quotidiana, sembra che - almeno fino a ieri pomeriggio - conservasse ancora momenti di lucidità quando sveglio. Ma in questa fase vale la pena aspettare le comunicazioni ufficiali della Santa Sede ed unirsi all'appello di Francesco che ieri si è recato da lui al monastero Mater Ecclesiae per pregare al cospetto di quegli "occhi contemplativi" - come li ha definiti - che nel silenzio, nonostante tutto, hanno continuato a sostenere la barca di Pietro anche quando sembrava "ricoperta fino quasi a capovolgersi", come ebbe a dire Benedetto XVI nella commemorazione del suo caro amico, il cardinale Joachim Meisner.