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AMBIENTALISMO

Beckham alla gogna: «4 figli, irresponsabile»

Parlamentari e scienziati all'attacco del popolare calciatore dopo la nascita del quarto figlio: «Mondo sovrappopolato, è un cattivo esempio per le famiglie».

Attualità 20_07_2011
beckham con figlia
“Insultando Beckham”: potrebbe essere questo il titolo per un nuovo film sul campione di calcio inglese, dopo il grande successo di “Sognando Beckham” uscito nelle sale circa dieci anni fa. A insultarlo non siamo certo noi, è invece quello che sta accadendo in questi giorni in Gran Bretagna.

Quale la colpa del povero David? Essere contento di avere messo al mondo il quarto figlio con la ex Spice Girl Victoria. “E’ un cattivo esempio per tutte le famiglie”, tuonano Verdi e ambientalisti di ogni genere, che hanno preso d’assalto il suo sito per fargli sentire il disprezzo di chi ha a cuore i problemi del mondo. Che sarebbero – ovviamente – tutti riconducibili alla presunta sovrappopolazione.

“I Beckham, e altri come il sindaco di Londra Boris Johnson, con le loro famiglie numerose sono degli esempi molto negativi”, ha dichiarato all’Observer Simon Ross, segretario esecutivo della Optimum Population Trust, una organizzazione non governativa che si batte per il controllo delle nascite ed è molto influente nel governo britannico. “Non ha senso – ha aggiunto – cercare di ridurre le loro emissioni di anidride carbonica e poi aumentarle del 100% con un altro bambino. L’Inghilterra è uno dei paesi più densamente popolati nel mondo e quello che registra la crescita demografica più alta in Europa. In 15 anni avremo altre 10 milioni di persone”.

In campo, contro il povero Beckham, sono scesi i parlamentari Verdi, come Caroline Lucas, e volti noti della scienza come sir David Attenborough, famosissimo naturalista britannico e divulgatore scientifico. Tutti a sottolineare l’atteggiamento irresponsabile di chi non riconosce il problema di una popolazione che, già vicina ai sette miliardi, promette di raggiungere i 9 intorno al 2050.

Poco importa sapere che di spazio non ne manca di certo, essendo popolato circa l’1% delle terre emerse; che di cibo ce ne è già più che a sufficienza per tutti e anzi la Terra già oggi potrebbe sfamare ben più di 7 miliardi di persone, e che se ci sono problemi di fame non è certo per mancanza di alimenti; che nei paesi ricchi i problemi economici nascono dai bassi tassi di fertilità e non da troppa popolazione, e presto questo sarà il problema maggiore anche per i paesi poveri. Insomma non importa la realtà, quello che conta è imporre una visione ideologica che vede l’uomo come nemico della natura, una visione che porta il nome di “sviluppo sostenibile”.

Così il “caso Beckham” è soltanto un pretesto per lanciare la proposta di politiche demografiche “sostenibili”, come ad esempio costringere le coppie a non avere più di due figli. In che modo? Contraccezione e aborto per tutti, ma anche la leva fiscale: togliere ogni beneficio sociale e detrazione fiscale dal terzo figlio in poi. “Questo – dice ancora Simon Ross – manderebbe l’inequivocabile segnale che il governo sostiene soltanto le famiglie sostenibili, e superato quel confine ognuno si arrangi da solo”.