Ballottaggi, clamoroso flop del centrosinistra
Il centrodestra vince a Genova, Catanzaro, L’Aquila, La Spezia, Savona, Verona, Piacenza, Monza, mentre a Lecce, Taranto e Padova prevale il centrosinistra. Sembra che nel segreto dell’urna, senza accordi espliciti, si sia registrata una convergenza degli elettori del centrodestra e dei grillini. Astensione record.
I CATTOLICI E UNO STATO TOTALE di Peppino Zola
Astensione record (affluenza sotto il 50%), trionfo del centrodestra, Pd in affanno. Sono questi i principali segnali lanciati dagli elettori nelle urne dei ballottaggi che si sono svolti ieri in 111 comuni italiani, dei quali 3 capoluoghi di regione (Catanzaro, Genova, L’Aquila) e 19 capoluoghi di provincia. Oltre 4 milioni di italiani erano chiamati ad esprimersi tra due opzioni, quasi sempre una di centrodestra e una di centrosinistra. I pentastellati erano in corsa, invece, soltanto ad Asti, dove hanno perso al secondo turno di ieri contro il centrodestra.
Ma il vero dato politico, che ha una portata storica, è la sconfitta dei partiti di sinistra, che solitamente ai ballottaggi prevalevano sul centrodestra. Si era sempre detto che gli elettori moderati fossero disattenti al secondo turno e snobbassero le urne per non rinunciare alla domenica al mare. Invece ieri è accaduto il contrario. Laddove si è registrata un’affluenza particolarmente bassa, il centrosinistra ha perso. Perfino nelle roccaforti come Genova, Sesto San Giovanni e in molte città della Liguria e della Toscana (Pistoia, Carrara), che erano governate dal centrosinistra e che sono finite in mano al centrodestra.
Se un anno fa il Pd soffriva ai ballottaggi nella competizione con i Cinque Stelle (vedi in particolare Torino e Roma), questa volta sembra soccombere contro il centrodestra, rivitalizzato dalla nuova discesa in campo di Berlusconi, assai presente nelle ultime settimane su giornali e televisioni. Il Pd non si allarga fuori dai suoi confini mentre una volta era il centrodestra a fare il pieno al primo turno per poi soccombere ai ballottaggi. Oggi sembra che il Pd non abbia capacità attrattiva tra il primo e il secondo turno. Forse perché l’estremismo renziano ha lacerato il tessuto della sinistra e ha creato fratture anche tra gli stessi dem.
Il centrodestra vince a Genova, Catanzaro, L’Aquila, La Spezia, Savona, Verona, Piacenza, Monza, mentre a Lecce, Taranto e Padova prevale il centrosinistra. Sembra che nel segreto dell’urna, senza accordi espliciti, si sia registrata una convergenza degli elettori del centrodestra e dei grillini. In barba agli inciuci che i vertici di Pd e Forza Italia hanno coltivato negli ultimi mesi per accelerare la fine della legislatura e ostacolare una possibile vittoria su base nazionale dei Cinque Stelle. Sembra, quindi, che anche alle amministrative siano stati puniti i partiti di governo. Il centrodestra governava in 5 capoluoghi su 22, mentre ai ballottaggi di ieri ne conquista 15. Il Pd governava in 14 capoluoghi su 22 e ne riconquista 3, forse 4. E a Trapani, addirittura, arriverà il commissario perché le elezioni sono state dichiarate nulle.
L’esito dei ballottaggi non avrà probabilmente riflessi sul governo Gentiloni, ma ne avrà certamente sulla sinistra, dove si riaprirà già oggi il processo a Matteo Renzi. Qualcuno pronostica una “riapertura” del congresso del Pd, nonostante Renzi, forse presentendo aria di sconfitta, si fosse defilato dai ballottaggi senza motivare più di tanto le sue truppe e senza metterci la faccia. Matteo, che pure non vede l’ora di tornare a Palazzo Chigi, e che continua a fare politica nazionale pur avendo promesso solennemente per mesi agli italiani di lasciare la politica in caso di sconfitta al referendum del 4 dicembre scorso, questa volta ha preso le distanze dal voto amministrativo. Ma questo gli basterà per sfuggire alle forche caudine degli oppositori interni? E ora che succederà nel centrodestra? La vittoria ai ballottaggi ricreerà un’unità reale e non di facciata? Infine il campo grillino. Federico Pizzarotti a Parma fa il bis e si vendica di Beppe Grillo. Che riflessi avrà questo risultato sui dissidenti pentastellati?