Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni da Kety a cura di Ermes Dovico

Università Statale Milano

Bachecca

Si chiama Bachecca ed è la bacheca degli avvisi LGBT presente alla Statale di Milano, avvisi assai curiosi.

Gender Watch 10_02_2024

Bachecca si chiama. Un riuscito nome autoironico per designare la bacheca degli annunci e avvisi LGBT presso la sede centrale dell’Università degli Studi di Milano. Come si può vedere dalla foto non si tratta di una striminzita bacheca nascosta in qualche recesso della Statale, ma di una superficie grande come una lavagna, superficie sproporzionata se confrontata con il numero di studenti LGBT presenti in quella università, ma assolutamente proporzionata alla dimensione dell’ossessione arcobaleno che permea il nostro quotidiano vissuto.

Interessanti gli avvisi. Si va dalla presentazione del libro Poliamore. Riflessioni transfemministe queer per una critica al sistema monogamo, ad una lodevole raccolta di vestiti invernali, all’invito a partecipare all’incontro Sai cosa è l’asessualità?, al concerto del gruppo al femminile Bambole di pezza, nome non proprio femminista.

Poi c’è un avviso assai interessante che così recita: «Nell’auletta di studenti [segue simbolo della falce e martello] indipendenti segue uno spazio di mutualismo trans [segue bandiera trans] con vari materiali per chi ne avesse bisogno». Il simbolo della falce e martello, se non fosse per il fatto che rievoca stragi immense, muoverebbe quasi a tenerezza. C’è ancora chi lo usa. Nostalgici di un periodo e di alcuni significati però a loro sconosciuti. Nostalgici che poi non hanno 90 anni, bensì 20, a testimonianza che nel vuoto di proposte forti i giovani scavano nel passato. Chissà che scavando non possano dissotterrare qualche scheletro morto ammazzato dai comunisti.

E poi c’è quella parola: “mutualismo”. Treccani spiega: «In biologia, associazione tra individui di specie differenti, detta anche simbiosi mutualistica, che comporta un vantaggio reciproco per gli individui associati, senza che tale rapporto sia obbligato, potendo le due specie vivere anche indipendentemente l’una dall’altra». Il mondo LGBT è sempre affamato di neologismi o di parole prese in prestito da altri contesti e introdotte nel loro ambito sociologico, questo per differenziarsi, per far sempre presente che gay e trans sono diversi, diversissimi anche nel linguaggio che dovrebbe rispecchiare un mondo nuovo, ovviamente tanto felice e libero quanto inventato a tavolino. Ma l’effetto è necessariamente comico: anche al gay e al trans qualunque viene da associare alla parola “mutualismo” qualche nuova forma previdenziale di natura sanitaria.