Avvocati a gamba tesa contro la famiglia
Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense, si dice a favore delle coppie di fatto e di una revisione del diritto di famiglia. E che non vi sia "più una nozione monolitica di famiglia".
Ci mancava solo l’avvocatura. Nella delicatissima questione legata alle unioni gay, “nuove forme di famiglia”, adozione da parte di single, ecc., entra a gamba tesa anche Guido Alpa Presidente del Consiglio Nazionale Forense.
In un comunicato apparso sul sito istituzionale dello stesso Consiglio Nazionale Forense, intitolato Famiglia e Unioni di fatto, Alpa (CNF): Italia in ritardo su una legislazione che riconosca nuovi diritti. In tale comunicato, infatti, si dà conto, tra l’altro, delle posizioni dello stesso Presidente del C.N.F., Guido Alpa, circa un asserito deprecabile ritardo nella normazione in Italia sulle unioni di coppie dello stesso sesso e sull’adozione da parte dei single, auspicando il modello francese.
Davvero singolare, poi, il concetto che Alpa mostra di avere della democrazia parlamentare: poiché la politica apparirebbe bloccata da una «conflittualità ideologica», allora spetterebbe alla magistratura ed all’avvocatura il compito di intervenire «sul tema sensibile dei nuovi sistemi familiari, delle unioni di fatto, delle coppie dello stesso sesso, delle adozioni da parte dei single». Il tutto, sempre secondo il Presidente del C.N.F, attraverso la cosiddetta «interpretazione creativa» e il “diritto vivente”. L’idea di espropriare la delicatissima funzione legislativa agli organi costituzionalmente preposti, per affidarla ad un élite di giuristi illuminati, appare alquanto pericolosa per lo stesso concetto di Stato di diritto e di democrazia.
Secondo il Presidente del C.N.F. oggi «non c'è più una nozione monolitica di famiglia, il rapporto tra i coniugi non è più stabile come un tempo, si accreditano figure diverse di famiglia, come le convivenze di fatto, i rapporti stabili tra persone dello stesso sesso, si differenziano anche i rapporti di filiazione», e quindi occorre guardare alla Francia «per un intervento legislativo risolutivo con riguardo alle unioni di fatto, secondo il modello francese, e, volendo, con riguardo alla convivenza di persone dello stesso sesso e alla adozione da parte del single».
Le affermazioni rassegnate da Guido Alpa in qualità di Presidente del Consiglio Nazionale Forense rischiano di far passare la falsa idea di un’intera avvocatura schierata nel modo più liberale su tali tematiche. Questo pare grave, considerato che trattasi di temi eticamente sensibili che senz’altro vedono posizioni diverse tra gli appartenenti alla categoria forense.
Il Presidente Alpa ha evidentemente espresso una sua personale opinione, e per il delicato ruolo rappresentativo che riveste avrebbe fatto meglio a specificarlo. E’ una questione di stile e di correttezza.