Avvicendamento all'OSCE, Introvigne se ne va
Per la lotta alla discriminazione la presidenza di turno irlandese nomina l'ex giudice che ha scritto la legge contro il segreto confessionale.
La repubblica d’Irlanda è il nuovo presidente di turno dell’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, e in questa veste - com’è suo diritto - ha nominato, con decorrenza dal 1° gennaio 2012, il nuovo Rappresentante per la lotta al razzismo, alla xenofobia e all’intolleranza e discriminazione contro i cristiani e i seguaci di altre religioni.
La scelta è caduta sull’ex giudice della Corte Suprema irlandese Catherine McGuinness, che quindi, con un mandato di dodici mesi, sostituisce il sociologo - nonché collaboratore di punta de La Bussola Quotidiana - Massimo Introvigne, nominato nell’anno che ha visto la Lituania presidente di turno di quell’importante organismo internazionale.
La McGuinness si è tra l’altro occupata di diritti delle donne e di lotta alla pedofilia, ed è la principale autrice della legge che impone la denuncia obbligatoria di qualunque sospetto di abusi su minori anche ai vescovi, ancorché di recente - e forse proprio nella prospettiva della nomina - abbia espresso posizioni moderate e concilianti sul tema del segreto della confessione.
In vista di quelli che alla riunione dei 56 ministri degli Esteri dell’OSCE a Vilnius, il 6 dicembre, l’arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per le relazioni con gli Stati della segreteria di Stato vaticana, aveva definito i risultati eccezionali ottenuti dal mandato del Rappresentante Introvigne nel corso del 2011, la Santa Sede - nonché l’Italia, la Russia e altri Paesi – avevano auspicato che l’Irlanda potesse nominare il sociologo italiano per un secondo mandato - avevano chiesto agli irlandesi di nominare il sociologo italiano per un secondo mandato, ma la cosa è stata resa impossibile dalle tensioni fra Irlanda e Santa Sede, Santa Sede con cui Introvigne ha collaborato direttamente proprio a proposito dei sacerdoti pedofili e dell’ossessione degli irlandesi per il tema della pedofilia.
In quell’occasione mons. Mamberti, ricordando anche l’ottima azione svolta da Introvigne in favore delle popolazioni rom e sinti troppo spesso vittime di pregiudizi assurdi, si esprimeva così: «La Santa Sede apprezza l’opera eccezionale svolta sotto la Presidenza lituana per combattere l’intolleranza contro i cristiani. È desiderio della mia Delegazione che questi sforzi proseguano. Nell’incoraggiare gli Stati partecipanti a riferire i crimini motivati dall’odio contro i cristiani, desidero esprimere la speranza che nel prossimo futuro vi sia un seguito alla Conferenza di Roma, in particolare nei dibattiti con i nostri partner per la cooperazione», non mancando di rilanciare l’idea - di Introvigne - di celebrare «una Giornata internazionale contro la persecuzione e la discriminazione dei cristiani» che «potrebbe dimostrarsi un segno importante del fatto che i governi sono desiderosi di affrontare questa grave questione».
La Conferenza di Roma del 12 settembre 2011 - cui mons. Mamberti ha fatto plaudente riferimento a Vilnius -, dedicata ai crimini di odio contro i cristiani, costituisce del resto un precedente “vincolante”: la causa della lotta alle persecuzioni dei cristiani - una questione sempre più urgente e grave - non deve infatti finire nel dimenticatoio quali che siano le priorità della presidenza di turno irlandese. Se infatti è ipotizzabile che la Rappresentante McGuinness continuerà a dare precedenza alle questioni legate a femminismo e pedofilia, non va scordato che fra dodici mesi esatti l’Irlanda smetterà di dirigere l’OSCE e che quindi fra un anno chi si è battuto alacremente e apertamente per la difesa dei cristiani potrà avere nuove possibilità di intervento fattivo, le stesse auspicate dal Segretario per le relazioni con gli Stati della segreteria di Stato vaticana.