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L'ANTIDOTO

Avatar, fandonia in 3d

Le società umane sono molto diverse dallo sfavillante pianeta panteistico descritto da James Cameron.

L'antidoto 22_01_2011
Avatar - Pandora

Molti di noi avranno ricevuto dalla Befana in regalo la confezione deluxe del dvd (magari blu-ray) Avatar, con scene inedite, doppio e triplo disco, altissima definizione e, per i più abbienti, la magia del 3d. Così avranno rivisto un Balla-coi-lupi ambientato nello spazio, con gli umani tanto cattivi e avidi. E le meraviglie di Pandora, il pianeta panteistico.

Una bella (bella?) favola, cui contrappongo volentieri queste parole del giornalista americano Ross Douthat: «Ma la Natura è sofferenza e morte. La sua stessa armonia richiede la violenza. Il suo “cerchio della vita” è in realtà un ciclo di mortalità. E le società umane che più aderiscono alla dimensione naturale non somigliano allo sfavillante eden di James Cameron. Sono invece posti dove l’esistenza è cattiva, breve e brutale. Le religioni esistono anche perché gli uomini non si sentono a loro agio dinanzi alla violenza dei ritmi naturali. Noi ci collochiamo metà dentro e metà fuori rispetto alla Natura. Siamo animali autocoscienti, predatori con un’etica, creature mortali che aspirano all’immortalità. E’ una posizione dolorosa, e se non c’è via di fuga verso l’alto – o se non c’è un Dio che si fa di carne e viene in mezzo a noi, come racconta la storia del Natale – anche profondamente tragica». Il resto è fandonia in 3d.