Atto di fede
I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? (Gv 7,26)
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. (Gv 7,1-2.10.25-30)
Gesù non viene riconosciuto come Figlio di Dio, cioè Dio Lui stesso. Infatti per avere fede in Gesù occorre la disponibilità del cuore e l’apertura alla luce che viene a visitarci dall'alto. Non sorprende quindi l’intenzione di uccidere Cristo da parte dei capi dei giudei. Se non si riconosce come Dio, Gesù non può essere che un pazzo o un ingannatore. Probabilmente conosci l'atto di dolore, ma dovresti sapere anche l'atto di fede. Se lo sai, recitalo adesso con devozione. Se non lo sai imparalo a memoria dicendolo ogni sera prima di dormire fino a quando non l'hai imparato a memoria.