Assolti in Pakistan due ragazzi cattolici
Nel 2023 erano stati accusati di blasfemia per aver pronunciato commenti sprezzanti su Maometto, accusa rivelatasi infondata

Dal Pakistan arriva la buona notizia dell’assoluzione di due giovani cattolici accusati di blasfemia. Adil Babar e Simon Nadeem erano stati arrestati il 18 maggio 2023, quando avevano 18 e 14 anni rispettivamente, con l’accusa di aver fatto dei commenti sprezzanti sul profeta Maometto, accusa che l’8 luglio è stata giudicata del tutto infondata dai giudici del tribunale di Lahore. La blasfemia in Pakistan può comportare anche la condanna a morte. È grande quindi il sollievo dei due giovani e delle loro famiglie. Ma l’assoluzione non mette del tutto fine alle loro peripezie. Gli estremisti islamici infatti spesso non si danno per vinti. Credono pregiudizialmente alle accuse di blasfemia e possono decidere di “fare giustizia” uccidendo il presunti colpevoli, addirittura convinti che uccidere chi ha commesso blasfemia assicuri il paradiso. Per questo quando Asia Bibi, la cristiana condannata a morte per blasfemia, fu assolta nel 2018 dopo dieci anni di carcere suscitando la collera degli estremisti, tanto più che al suo caso si era interessato tutto il mondo, il governo la protesse ospitandola in un luogo segreto e l’aiutò a lasciare il paese dove la sua vita sarebbe sempre stata in pericolo. A volte gli estremisti infieriscono anche sui giudici che per questo valutano con molta attenzione i casi di blasfemia e, sotto minaccia, possono decidere per una condanna anche senza prove sufficienti. Raggiunto dall’agenzia di stampa AsiaNews, l’avvocato Naseeb Anjum ha commentato: “queste leggi (sulla blasfemia, n.d.A.) sono state ripetutamente usate come arma per colpire le minoranze religiose e risolvere le controversie personali. Le conseguenze sono gravi: le famiglie sono costrette a fuggire dalle loro case, le comunità vivono nella paura costante solo a causa della loro fede in Cristo e le semplici accuse possono portare a esecuzioni extragiudiziali e a danni irreparabili”. L’avvocato sostiene che si registra un aumento della violenza sommaria con cui gli estremisti si sostituiscono alla giustizia, spesso godendo di impunità. “Questo caso – ha aggiunto – sottolinea chiaramente l'urgente necessità di garanzie legali, indagini imparziali e maggiore responsabilità. Il Pakistan non deve chiudere gli occhi di fronte a chi abusa continuamente delle leggi sulla blasfemia per perseguitare le minoranze religiose”. Anche Joseph Janssen, attivista per i diritti delle minoranze, denuncia l’abuso strutturale delle leggi sulla blasfemia che mette in pericolo la vita delle minoranze religiose: “queste leggi – ha commentato – sono state ripetutamente sfruttate per regolare conti personali e perseguitare i cristiani e altre minoranze. Le accuse sono sufficienti per scatenare la violenza della folla, costringere le famiglie a nascondersi e infliggere traumi psicologici a lungo termine, anche quando non è stato commesso alcun crimine”. Tra il 1994 e il 2024 almeno 104 persone accusate di blasfemia, assolte o in attesa di giudizio, sono state uccise in via extragiudiziale.