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Islam

Assolti in Pakistan due cristiani accusati di blasfemia

Erano stati arrestati nel 2013 e condannati a morte nel 2014 in seguito alla denuncia di alcuni vicini di casa che li avevano accusati di aver offeso l’Islam e Maometto con un sms

 

Arriva dal Pakistan una buona notizia. Dopo quasi otto anni trascorsi nel braccio della morte, una coppia di cristiani pakistani, Shafqat Emmanuel e Shagufta Kausar, sono stati assolti per mancanza di prove dall’accusa di blasfemia. Nel 2013 erano stati denunciati per vendetta da alcuni vicini di casa che avevano avuto una lite con i loro figli all’epoca bambini. Erano stati accusati di aver mandato all’imam della moschea locale un sms che conteneva parole offensive nei confronti dell’Islam e del profeta Maometto. Si erano difesi dicendo di aver smarrito il cellulare. Inoltre sono entrambi analfabeti e quindi non erano in grado di scrivere un messaggio. Tuttavia erano stati giudicati colpevoli e condannati alla pena capitale. I giudici dell’alta corte di Lahore hanno ribaltato la sentenza, ma l’avvocato dell’accusa ha dichiarato che presenterà ricorso. In Pakistan l’accusa di blasfemia viene spesso utilizzata per vendette personali e per infierire contro i cristiani. Rallegrandosi per l’esito del caso, Khalil Tahir Sandhu, un parlamentare cristiano che ha seguito il caso della coppia, difesa dall’avvocato musulmano Saif ul Malook, ha però osservato che i testimoni dell’accusa, che hanno dichiarato il falso, andrebbero puniti per scoraggiare l’uso di denuncie immotivate. L’agenzia di stampa AsiaNews riporta che in difesa della coppia si era mosso ad aprile il Parlamento europeo indirizzando alla Commissione europea una risoluzione che chiedeva la revisione dei benefici commerciali garantiti alle esportazioni del Pakistan verso l’Europa, e invitava il governo pakistano ad abrogare quanto prima la legge sulla blasfemia.