Assassinati in Pakistan quattro medici indù: minoranze religiose senza protezione
Quattro medici indù sono stati assassinati nella provincia del Sindh.
Il prof. Mobeen Shahid, studioso
e storico pakistano, ricorda:
«Le minoranze religiose in Pakistan hanno sempre avuto vita dura e subìto atti di persecuzione di massa. Oggi la discriminazione è palese nell’istruzione e nella società».
Karachi (Agenzia Fides) – Quattro medici indù sono stati assassinati nella provincia del Sindh (Pakistan meridionale), nella loro clinica a Chak, cittadina nei pressi di Shikarpur (nel Nord del Sindh). Come riferito a Fides da fonti locali, il dottor Ashok, il dottor Naresh, il dottor Ajeet e il dottor Satia Paul sono stati uccisi ieri da aggressori armati, mentre erano al lavoro nella loro clinica. L’omicidio a sangue freddo ha generato paura e proteste fra le minoranze religiose indù, ma anche fra i cristiani. La polizia ha detto di aver arrestato due sospetti, affermando che alla base degli omicidi potrebbe esserci la disputa tra alcuni indù e la confraternita musulmana locale “Bhaya Baradari”, avvenuta alcune settimane fa, riguardante una ragazza indù costretta a sposare un musulmano. Gli indù sono una consistente minoranza nella provincia del Sindh (sono circa 2 milioni) e solo a Chak ve ne sono oltre circa 50.000.
“Non è la prima volta che i membri della nostra comunità sono stati presi di mira da estremisti. E le forze dell'ordine tendono a sostenere i criminali coinvolti in tali atti” ha denunciato Ramesh Kumar, presidente del Consiglio indù del Pakistan, invitando il governo a “fornire adeguata protezione alle minoranze”. Il Consiglio indù del Pakistan ha fatto appello al presidente Asif Zardari, che solo alcuni giorni fa, in occasione della festa indù del Deewali, aveva ribadito l’impegno di proteggere le minoranze e garantire loro uguali diritti.
P. Mario Rodrigues, Direttore delle Pontificie Opere Missionari in Pakistan, dice a Fides: “E’ un altro episodio che mostra chiaramente come la vita delle minoranze sia insicura e senza nessuna tutela”. Il prof. Mobeen Shahid, studioso e storico pakistano ricorda a Fides: “Le minoranze religiose in Pakistan hanno sempre avuto vita dura e subìto atti di persecuzione di massa: ricordiamo episodi clamorosi nel 1952 (a Moza matta), nel 1962 (Anarkali, Lahore), nel 1997 (a Shantinagar), nel 2009 (a Gojra) oltre a tantissimi altri episodi minori. Quando un membro delle minoranze, il cattolico A. R. Cornelius, divenne Giudice della Corte Suprema, la sua bozza della nuova Costituzione fu rifiutata perché era inaccettabile che fosse scritta da un cittadino non musulmano. Oggi la discriminazione è palese nell’istruzione e nella società; e anche quei provvedimenti a favore delle minoranze (come la quota del 5% dei posti riservati nella pubblica amministrazione) non vengono applicati”. (PA) Da
Da Agenzia Fides dell'8 novembre 2011