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San Federico di Utrecht a cura di Ermes Dovico

L'ITINERARIO

Arte, cura, carità

Nella XX giornata del malato ricordiamo gli istituti ospedalieri del nostro paese che sono ospiti  di capolavori architettonici.

Visto e mangiato 11_02_2012
chiostro farmacia incurabili

opera arteQuesto sabato si celebra la XX giornata del malato, “istituita da Giovanni Paolo XX per sensibilizzare i cristiani e la società civile sulle tematiche della salute e della malattia, della vita e della morte”, come indica il documento diffuso dalla Diocesi di Milano a proposito di questa importante ricorrenza.

Noi vogliamo inserirci in questa giornata ricordando come città e paesi d’Italia siano ricchi di istituzioni ospedaliere antiche e importanti, che hanno dato sollievo alle sofferenze di molti e che, per un desiderio di bellezza così spesso unito alla carità e alla spiritualità, hanno dato origine a capolavori dell’architettura e delle arti figurative.

Dalla Ca’ Granda di Milano a Santa Maria della Scala a Siena gli esempi sono numerosi, ma vogliamo scendere più al sud e proporre un itinerario tra gli ospedali monumentali di Napoli, accogliendo un invito fatto dalla ASL n.1 della città che ha istituito il Museo delle arti Sanitarie e di storia della Medicina e che dal gennaio 2012 coordina visite guidate agli ospedali monumentali della città  (su prenotazione, tel.: 081440647- cell.: 3395446243).

Napoli, città mercantile, da sempre densamente popolata, al centro di flussi continui di uomini e cose, ha conosciuto nei secoli il flagello di terribili malattie ed epidemie ma anche uno spirito di accoglienza e carità che si è trasformato in opera, dando origine ad una rete di ospedali storici unica in Italia. L’elenco completo al tempo di Napoli capitale ne contava circa 150, oggi gli ospedali ancora esistenti inseriti nel circuito storico artistico proposto dalla Asl sono dieci: Annunziata, Ascalesi, Elena d’Aosta, Gesù e Maria, Incurabili, Leonardo Bianchi, Loreto Crispi, Della Pace, Pellegrini e San Gennaro.

Non potendo descriverli tutti ne ricordiamo forse il più significativo, la Real Santa Casa degli Incurabili, nel cuore del centro storico, poco lontano dal Duomo di San Gennaro. Questo ospedale venne fondato nel 1520 da una donna, Maria Lorenza Longo, devota alla Vergine di Loreto, che in seguito alla guarigione da una grave malattia decise di dedicare la sua vita e la sua fortuna alla cura degli infermi. Il suo esempio creò nei secoli un processo virtuoso di lasciti e donazioni, che resero l’ospedale sempre più importante e ricco di tesori d’arte: dal grandioso cortile si accede alla sede dell’Arciconfraternita dei Bianchi della Giustizia, riccamente affrescata, alla chiesa barocca di Santa Maria del Popolo e soprattutto alla bellissima Spezieria disegnata da D. A. Vaccaro, unico esempio superstite di farmacia napoletana del ‘700.

Prima di lasciare il complesso degli Incurabili -  il cui nome non vuole ricordare l’impossibilità della cura e del recupero della salute, ma la tristemente attuale impossibilità di molti, soprattutto anziani, di essere accolti a curati a casa -  vogliamo ricordate un altro grande personaggio della storia dell’Ospedale, San Giuseppe Moscati, che svolse qui la maggior parte della sua attività di medico e ricercatore, dal 1904 al 1927, anno della morte sopraggiunta a soli 47 anni.

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A NAPOLI
CONSIGLIA

 
Per gli acquisti golosi:
Per procurarsi alcune specialità simbolo di Napoli, gli indirizzi migliori sono, per la pasta, Maccaronai Artigiani associati (via Falcone, 96 • tel. 0555001487), realtà che dal 1700 produce pasta solo con semole selezionate e acqua pura, trafilandola in bronzo e lasciandola essiccare lentamente.  Per i dolci, per la Pastiera, Scaturchio (piazza San Domenico Maggiore, 19 • tel. 0815517031), per i Babà, Varriale (via Nuova San Rocco, 3bis • tel. 0817415166), per la caprese classica e al limone la Pasticceria Volpe (viale Colli Aminei, 265 • tel. 0817419657)
 
Per i vini:
A Napoli, gli amanti del buon bere, potranno raggiungere  A Tutto Vino (via Manzoni, 239 • tel. 0812478030), enoteca ben rifornita di vini nazionali, liquori e distillati, dove peraltro si possono trovare anche ottimi cru di cioccolato, dolciumi e prodotti in vasetto. E l'Enoteca Partenopea 1951 (viale Augusto 2 • tel. 0815937982) locale dove avrete a disposizione 3500 etichette, e oltre 2000 fra distillati, grappe e superalcolici.
 
Per mangiare:
Napoli  è innanzitutto pizza. Da mettere in conto una sosta da Gino Sorbillo (via dei tribunali, 32 - tel. 081446643) giovane, dinamico, appassionato pizzaiolo che prepara pizze da quando è bambino. E' al comando di una squadra di venticinque persone e in carta troverete esclusivamente pizze, dalle classiche alle più originali come quelle con pomodorini, provola e pesto, con la zucca, con salsiccia e friarielli accomunate tutte da un formato “monstre”. La qualità vale il viaggio.
 
Per dormire:
Per una sosta indimenticabile, l’indirizzo non potrà non essere che il Grand Hotel Vesuvio (Via Partenope, 45 - tel. 081 7640044) dal 1882 simbolo dell’accoglienza partenopea. Unico 5 Stelle Lusso, lo trovate nel cuore della città, sul lungomare di Napoli. Dispone di 160 camere con 21 suite, due ristoranti panoramici, fitness club con piscina coperta, saloni per eventi, bar, servizio d’imbarcazione privata, servizio auto con autista, garage.