Arrestati i genitori di due emigranti minorenni morti in mare
Il padre di un ragazzo senegalese e quello di un bambino afghano sono stati arrestati in seguito alla morte dei figli, avvenuta in mare mentre cercavano di raggiungere illegalmente l’Europa
A metà ottobre un ragazzo senegalese, Doudou Faye, è deceduto su una imbarcazione diretta verso le isole Canarie. Non si conoscono i particolari. I suoi compagni di viaggio hanno raccontato che si è ammalato, è morto e che ne hanno gettato il cadavere nell’oceano. Aveva 14 anni, era un emigrante illegale. Suo padre, Mamadou Lamine Faye, si era rivolto a una organizzazione di contrabbandieri di persone. Aveva pagato circa 380 euro a uno scafista che doveva portare Doudou in Spagna clandestinamente. Poi un altro trafficante doveva trasferirlo in Italia dove il ragazzo intendeva iscriversi a un centro di addestramento per diventare calciatore. La storia di Doudou ha suscitato dolore e indignazione in Senegal. Il governo senegalese da anni si preoccupa del fenomeno dell’emigrazione clandestina e tenta di far capire soprattutto ai giovani e alle loro famiglie che è una scelta sbagliata, che affidarsi alle organizzazioni criminali di trafficanti è a dir poco imprudente e che quasi sempre le speranze di realizzazione sociale ed economica restano deluse. Si è saputo che la mamma di Doudou era stata tenuta all’oscuro del progetto dal marito. L’uomo è stato arrestato e accusato di “omicidio involontario e complicità nel traffico di emigranti”. Con l’accusa di “aver messo in pericolo la vita altrui” anche un emigrante afghano è stato arrestato l’8 novembre dalla polizia greca e rischia fino a dieci anni di carcere. Suo figlio, un bambino di sei anni, è annegato nel mar Egeo mentre insieme al padre era in viaggio verso le isole della Grecia. Il gommone su cui viaggiavano con altre 23 persone era partito dalla Turchia. Ha fatto naufragio per cause non ancora accertate. Il capitano dell’imbarcazione è stato arrestato per contrabbando di emigranti. Gli altri passeggeri in un primo tempo erano stati dati per dispersi. Poi alcuni sono stati trovati sulle rive dell’isola di Samo che erano riusciti a raggiungere a nuoto e gli altri sono stati soccorsi non lontano dalla costa.