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in vista del ballottaggio

Argentina: padre Pepe scende in campo contro Milei

Il "cura villero" vicinissimo a Bergoglio annovera il candidato presidente di La Libertad Avanza tra i «predicatori di odio».

Borgo Pio 03_11_2023

Si avvicina il fatidico 19 novembre, quando si sfideranno al ballottaggio per le presidenziali Sergio Massa e Javier Milei, e La Nacion riporta le dichiarazioni di padre José María “Pepe” Di Paola, cura villero molto vicino a Bergoglio. 

La parola d'ordine è una sola: scongiurare la vittoria di Milei (che peraltro non ha risparmiato ingiurie al Pontefice, tali da far celebrare a padre Di Paola un'apposita Messa di riparazione). Per padre Pepe, «un uomo di fede non può appoggiare proposte disumane, contrarie ai valori; che sia cristiano, cattolico o di qualsiasi credo. Il programma di questo candidato [Milei] è un passo indietro nella civiltà». Le idee di Milei, per padre Pepe, «sono contrarie alla linea di Papa Francesco che parla di una umanità solidale e crede nella vita» (poco importa che, pur non essendo certo uno stinco di santo, Milei offra almeno ai nascituri qualche garanzia in più di scampare all'aborto, come ha spiegato su queste pagine Luca Volonté).

Il sacerdote annovera il candidato tra i «predicatori di odio» per i quali «la justicia social es una mierda» (qui non occorre alcuna traduzione). «Francesco ci dice di abbracciare il migrante e cercare la felicità di tutti, non si riconosce in una concezione individualista di libertà come quella gridata a ogni evento dai sostenitori di Milei». 

Insomma, si infervorano gli animi in Argentina in attesa di sapere chi sarà il nuovo inquilino della Casa Rosada. Dall'esito voto dipenderà, verosimilmente, anche l'atteso e sempre rinviato ritorno del Pontefice in patria.